Il Tar boccia la superstrada Vigevano-Malpensa. M5S esulta, Lega sulle barricate

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MALPENSA – Il Tar della Lombardia ha ordinato lo stop alla realizzazione della superstrada Vigevano-Malpensa, con una sentenza che annulla la delibera del Cipe del 28 febbraio 2018, che aveva dato il via libera al progetto definitivo dell’opera. A ricorrere contro la realizzazione dell’infrastruttura era stato il Parco Lombardo della Valle del Ticino, lamentando in particolare la «mancata rinnovazione della Valutazione di impatto ambientale a seguito di modifiche sostanziali al progetto preliminare».

L’opera

La Vigevano-Malpensa è una superstrada di collegamento tra Magenta, dove termina la SS336 Dir Malpensa-Boffalora, e la città della Lomellina, passando per la “tangenziale” di Abbiategrasso e l’adeguamento del tratto della SS494 Vigevanese tra Abbiategrasso e Vigevano. Il Cipe nel 2018 aveva autorizzato l’opera, solo nelle due tratte A e C, e rinviando invece la tratta B, il collegamento tra Abbiategrasso e la tangenziale Ovest di Milano, che in realtà sarebbe la tratta di maggior interesse per il territorio del sud Varesotto e dell’Altomilanese, dato che consentirebbe di raggiungere la zona sud di Milano e l’autostrada del Sole senza passare dalla trafficatissima A4 Milano-Torino. Per i giudici amministrativi il ricorso è «fondato», in quanto la legge prevede l’aggiornamento dello studio d’impatto ambientale in caso di modifiche significative: «Rientra nella competenza della commissione Via, la valutazione in merito alla necessità di aggiornare i documenti ambientali».

Le reazioni

Esulta l’europarlamentare del Movimento 5Stelle Eleonora Evi: «Era il 2017 quando feci richiesta di audizione della petizione europea contro la costruzione della superstrada Vigevano-Malpensa. In quella sede sia la commissione petizioni del Parlamento europeo che la Commissione Europea riconobbero le argomentazioni sollevate dal comitato NO Tangenziale Abbiategrasso, dai tanti cittadini e dai sindaci che si opponevano a questo scempio del territorio. Dopo circa due anni da quella prima audizione, una sentenza del Tribunale regionale dà ragione ai cittadini. La valutazione di impatto ambientale va rifatta e i finanziamenti programmati per l’opera annullati». Sul fronte opposto, la delusione della Lega, attraverso la consigliera regionale Silvia Scurati: «Quarant’anni di sforzi ritardati a forza di ricorsi e di obiezioni pseudo-ambientaliste. Se così fosse, il risultato sarebbe un grave danno alla mobilità di tutto il territorio».

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