Accordo con la Svizzera sul telelavoro, i Comuni di frontiera sollecitano Giorgetti

LAVENA PONTE TRESA – È partita stamattina, lunedì 20 febbraio, con direzione Roma, una missiva firmata da Massimo Mastromarino (nella foto sopra), sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell’Associazione Comuni Italiani di Frontiera. Destinatari la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, a cui si chiede di accelerare per il nuovo accordo con la Svizzera sul telelavoro dei frontalieri.

I Comuni sollecitano il Governo

Un tema particolarmente attuale dopo la scadenza della precedente intesa tra i due paesi che aveva regolato il tema dello smart working durante la pandemia. Un nuovo accordo sarebbe imminente, come anticipato dall’onorevole Stefano Candiani della Lega lo scorso 30 gennaio, che aveva parlato di poche settimane di tempo necessarie per la firma del nuovo documento. Due giorni dopo il Senato approvava l’odg che impegnava il Governo ad aprire il negoziato con gli svizzeri. Ad oggi, 20 febbraio, non sono emerse ancora novità: da qui la decisione del sindaco (e presidente) di prendere carta e penna.

La lettera di Mastromarino

Onorevole Presidente, onorevole Ministro,
A nome dei rappresentanti dei Comuni di Frontiera, sollecito il Governo a concludere una nuova intesa amichevole con la Confederazione Elvetica relativamente alle modalità di lavoro agile, con l’obiettivo di consentire ai lavoratori frontalieri di poter effettuare prestazioni lavorative in telelavoro fino al 40% dell’orario lavorativo.
Questo a beneficio sia della qualità della vita dei frontalieri sia del sistema economico transfrontaliero e delle imprese.

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