Terremoto Lega a Cassano: Battistella si dimette. Scontro base-provinciale

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CASSANO MAGNAGO – Negli ultimi quattro anni è stato a fasi alterne — e in parte concomitanti –  candidato sindaco, segretario di sezione e capogruppo. Di fatto, il volto della Lega di Cassano Magnago. Giovanni Battistella nella giornata di martedì 18 maggio ha presentato in municipio le sue dimissioni. Concordi sulla linea – e in procinto di seguirlo – gli altri due consiglieri comunali (Elisa Vaser e Antonio Diani) che al momento restano al loro posto ma che da tempo hanno fatto sapere al commissario Corrado Canziani di non contare su di loro per le Amministrative 2022, ormai alle porte. Di fatto, un terremoto per il Carroccio proprio nella sua Betlemme.

Le indagini di febbraio

Per capire la decisione presa da Battistella bisogna risalire allo scorso febbraio, quando per la  la seconda volta in meno di tre mesi la mozione di sfiducia a Nicola Poliseno, sindaco di Cassano Magnago, non venne presentata dalle minoranze. La colpa, svelò il Partito democratico, andava ricercata nel conflitto interno tra il gruppo consigliare della Lega e i vertici provinciali del partito. Che, per salvare gli equilibri del centrodestra sul territorio a partire dalla confinante Gallarate, stopparono l’iniziativa di Battistella, Vaser e Diani pronti a chiedere ufficialmente in aula le dimissioni del primo cittadino a seguito degli sviluppi dell’indagine giudiziaria a suo carico. La Lega giustizialista della base si scontrò con la Lega diventata garantista ai livelli superiori.

Torna Renna

Una riunione con i vertici provinciali congelò di fatto uno strappo che nei mesi successivi non si è mai ricucito. E così Battistella ora ha sancito la rottura che di fatto svuota il partito nel quinto Comune della provincia di Varese. Qui la Lega ai tempi d’oro aveva la forza di correre da sola, permettendosi il lusso di far saltare la coalizione con Forza Italia. Tra chi sosteneva la corsa in solitaria c’è proprio Luca Renna, chiamato ora in qualità di primo dei non eletti a prendere il posto di Battistella. Autonomista rimasto fedele alla Lega degli albori, tempo fa si avvicinò addirittura per un breve periodo a Grande Nord. Non proprio lo skill del leghista moderno, sovranista, nazionalista e ora – a suo modo – persino europeista.
Insomma, a meno di un anno dal voto nessuno vorrebbe essere nei panni di Canziani: la Lega proprio nella sua Betlemme sembra tornata all’anno zero. Ma senza Re Magi all’orizzonte.

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