SESTO CALENDE – «Apprendo dalla stampa che l’assessore alla viabilità Enrico Boca “è deluso perché l’Enel non ha ancora spostato i pali della luce, nonostante le sollecitazioni”. Sollecitazioni che forse andavano fatte fin dall’inizio. Se continuiamo così, la pista ciclabile aprirà insieme alla nuova Marna: chissà quando». Il consigliere d’opposizione Floriana Tollini (Insieme per Sesto) torna ancora una volta sui ritardi che riguardano la realizzazione della pista ciclabile a Sesto Calende. Il collegamento sostenibile fra il parco comunale sotto il ponte in via Remo Barbieri e il rione di Sant’Anna sembra essere diventato un progetto impossibile: prima le forti piogge, poi il periodo di lockdown legato all’emergenza Covid, ora i pali della luce che ostacolano i lavori.
Prima la pioggia, poi il Covid
Per un motivo o per un altro i lavori per terminare la ciclabile subiscono continue proroghe. «Cronologicamente parlando, la prima volta che l’assessore alla viabilità Enrico Boca ha nominato la pista è stato a settembre 2019 in cui annunciava che i lavori per la pista ciclabile sarebbero durati 150 giorni», spiega Tollini. A novembre dello scorso anno, le piogge incessanti costringono a sospendere i cantieri, per diverse settimane. «Nel consiglio comunale del 21 gennaio, come portavoce di Insieme per Sesto, ho chiesto a che punto fosse la pista. L’assessore Boca ha risposto che per aprile sarebbe stata inaugurata». Ma nel frattempo è subentrato il Coronavirus e «ovviamente la pista è passata in secondo piano».
Il ponte sul Lenza
Durante la discussione in aula dello scorso giugno è stata poi presentata da Insieme per Sesto un’altra interpellanza per avere novità sul ponticello sul Lenza, punto di congiunzione tra l’inizio della pista e il parco sotto al Ponte di Ferro, elemento imprescindibile per evitare che le bici finiscano in quel breve tratto sulla provinciale. Senza, la ciclabile risulterebbe di fatto monca. «Boca ha risposto che l’inaugurazione sarebbe stata a fine luglio. Ma per il ponticello non era ancora stata fatta la gara per assegnare il lavoro», racconta ora il consigliere d’opposizione. E infine un ultimo tentativo durante il consiglio del 21 luglio, «chiedendo ancora del ponticello». La risposta dell’assessore si sposta sulle «continue domande sul ponte sul Lenza, che sembrano essere un pretesto per non far aprire la pista, senza comunque dare una data certa di apertura», ripercorre la vicenda Tollini. La risposta: «Dire che noi lo usiamo come giustificazione è profondamente falso. Noi usiamo l’interpellanza come mezzo per conoscere, ed è un nostro diritto, esattamente come è dovere dell’assessore rispondere».
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