Tovaglieri da Ance sulla crisi dell’edilizia a Varese: «Serve una normativa europea»

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VARESE – Dalla guerra in Ucraina e il conseguente aumento dei prezzi del gas, fino alla crisi delle materie prime e gli effetti, ancora evidenti, della pandemia da Covid 19. Questi sono solo alcuni dei fattori che stanno mettendo in ginocchio il settore dell’edilizia nella provincia di Varese. Ecco allora che ieri, venerdì 1 luglio, l’europarlamentare della Lega, Isabella Tovaglieri, ha preso parte all’incontro dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) di Varese, sostenendo la necessità di «una normativa europea che favorisca il rilancio del settore».

Europa deve aiutare

«Abbiamo aperto un confronto pragmatico sulle principali problematiche che interessano l’edilizia e il consumo energetico degli edifici, con l’obiettivo di dare risposte concrete a un comparto importante della nostra economia, rappresentato per l’80% da piccole e medie imprese, che è stato duramente colpito dalla pandemia, dalla crisi delle materie prime e, da ultimo, dal conflitto in Ucraina. La transizione ecologica nel settore immobiliare non può e non deve essere pagata dagli operatori e dai proprietari con costi aggiuntivi e nuovi oneri burocratici». Queste le parole dell’europarlamentare della Lega, Isabella Tovaglieri, che ieri, venerdì 1 luglio, ha parlato alla sede di Ance Varese, chiedendo una «normativa europea che favorisca e sostenga il rilancio delle imprese edili e di tutta la filiera collegata».

Gli obiettivi green

Tovaglieri ha parlato all’incontro di Ance Varese sulle sfide del settore dell’edilizia alla luce delle nuove norme all’esame del Parlamento europeo nell’ambito del Green Deal, il piano per la transizione ecologica della Commissione europea. Il tavolo di lavoro, promosso dall’eurodeputata lombarda stessa, relatrice ombra del dossier sull’efficientamento energetico degli edifici nella Commissione Industria del Parlamento europeo, si è svolto alla presenza del presidente di Ance Varese, Massimo Colombo, e del vicepresidente, Riccardo Bombelli, e ha visto la partecipazione di associazioni, collegi e ordini professionali, che rappresentano a vario titolo il comparto delle costruzioni sul territorio, tra cui Confedilizia, Confartigianato, Fiaip, i collegi e ordini professionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri e Periti Industriali.

«Questi confronti sono, per il nostro comparto, di fondamentale importanza», ha dichiarato il presidente Colombo. «La nostra attività negli anni futuri sarà obbligatoriamente indirizzata verso la riqualificazione energetica del patrimonio costruito. Abbiamo degli obbiettivi molto ambiziosi da raggiungere con scadenze 2030 (Fit for 55) e 2050 in tema di contenimento di emissione in atmosfera dei gas climalteranti».

Serve una riqualificazione energetica

Infatti, nel 2050, è previsto il traguardo di zero emissioni, un obiettivo che, per quanto complesso, è sempre più importante da raggiungere. «Visto che il comparto dell’edilizia, attualmente, incide per il 40% sull’utilizzo di energia e per il 36% per emissione dei gas serra, appare evidente come la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, diventi fondamentale per i traguardi sopra indicati».

Perché il percorso sia virtuoso ed efficace sono necessari strumenti altrettanto incisivi. E per Ance, e l’auroparlamentare stessa, lo strumento normativo risulta quello fondamentale. «Il confronto – ha continuato Massimo Colombo – sul tema è quindi necessario anche per evitare situazioni come quelle che si sono palesate con il superbonus 110%. Uno strumento dalle grandissime potenzialità ma che rischia di essere vanificato dalla confusione normativa, dai continui cambiamenti in corso d’opera che, oltre a non permettere il raggiungimento della riqualificazione, sta mettendo in seria difficoltà le imprese che hanno creduto e investito in questa possibilità con seri rischi di fallimento delle stesse».

Ecco quindi che, alla conclusione dell’incontro i partecipanti hanno sostenuto come ormai i tempi siano decisamente stretti, in particolare con riferimento 2030 per quel che si deve fare, «per cui abbiamo bisogno di uno strumento normativo adeguato, univoco e congruo con i tempi di applicazione.
Ogni occasione di confronto costruttivo sul tema ci è estremamente gradita – ha concluso Colombo- e quindi ringraziamo l’onorevole Tovaglieri dell’opportunità di confronto perché, a prescindere, la questione ambientale è un argomento molto delicato che riguarda tutti indistintamente».

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