Tovaglieri (Lega) contro la burocrazia: «No allo split payment. Penalizza le imprese»

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L'eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri

BUSTO ARSIZIO – Stop allo split payment, appello dell’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri: «L’Europa respinga un’eventuale richiesta di proroga. Siamo pronti alla mobilitazione se il governo italiano chiederà di mantenere in vita una misura che penalizza le nostre imprese». Si tratta del meccanismo che consente alla Pubblica amministrazione di versare l’IVA direttamente all’erario e non ai fornitori: «Con la fatturazione elettronica – fa notare Tovaglieri – non ha più ragione di esistere, a meno che il governo non ammetta di voler fare cassa sulla pelle degli imprenditori italiani, già pesantemente colpiti dalle conseguenze dalla pandemia».

Il pressing delle imprese

La rappresentante bustocca eletta al Parlamento Europeo interviene su un tema caro al mondo economico, in particolare all’Ance, l’associazione dei costruttori edili, che teme che il governo giallorosso possa chiedere in sede Ue la possibilità di continuare a utilizzare lo strumento dello split payment, il meccanismo di scissione dei pagamenti con il quale le Pubbliche Amministrazioni versano l’Iva direttamente all’erario e non ai fornitori. «Se il governo chiederà all’Europa una proroga dello split payment – annuncia Isabella Tovaglieri – siamo pronti alla mobilitazione per difendere le imprese italiane da un esecutivo miope e inaffidabile, che pensa di risollevare l’economia togliendo risorse a chi davvero lavora e produce per portare l’Italia fuori da questa fase drammatica».

«Drena 2,5 miliardi all’anno»

«Questo strumento aumenta a dismisura le procedure burocratiche a carico delle imprese, drenando ogni anno 2,5 miliardi con il pretesto di combattere l’evasione fiscale – spiega l’eurodeputata della Lega – mi rivolgo dunque all’Europa, che tre anni fa aveva concesso il ricorso allo split payment purché fosse temporaneo, affinché respinga qualsiasi tentativo del governo di ottenerne un’ulteriore proroga, che metterebbe in gravi difficoltà le nostre imprese impegnate in una dura ma coraggiosa risalita». Da Tovaglieri arriva anche una frecciata al governo Conte: «Invece di perdere tempo negli inutili Stati Generali di Villa Pamphilj, il premier Conte farebbe meglio a sostenere l’economia italiana con i fatti. Questo vale non solo per l’Iva, ma anche per i debiti della Pubblica Amministrazione, i ritardi nell’erogazione della cassa integrazione e dei prestiti bancari garantiti dallo Stato, la restituzione di 3,4 miliardi di accise energia versati impropriamente dalle imprese. Tutto il resto è solo propaganda».

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