Tovaglieri: «L’Europa minaccia la nostra agricoltura. Ma nel 2024 riprendiamo la battaglia»

STRASBURGO – «Abbiamo lottato fino all’ultimo voto per fermare la furia ideologica di chi minaccia l’agricoltura e la pesca nei nostri territori, in nome di un ambientalismo autolesionista e incompatibile con la realtà Così l’eurodeputata bustocca della Lega Isabella Tovaglieri, componente della commissione Industria del Parlamento europeo, dopo il voto dell’Eurocamera di Strasburgo sulla Nature Restoration Law, parte del pacchetto del Green Deal europeo, che ha visto la maggioranza Ursula “salvarsi” per soli 12 voti. Sono allo sbando la “sentenza” di Tovaglieri. Ma nel 2024, quando speriamo di avere una maggioranza meno ideologica, riprenderemo la battaglia.

Il voto a Strasburgo

«Purtroppo l’impegno della Lega in commissione a Bruxelles e poi nella plenaria di Strasburgo, non è bastato per affossare la proposta di legge sul ripristino della natura, che prevede di destinare porzioni di terreni coltivati e di fiumi alla ricostruzione degli ecosistemi, sottraendoli alle attività agricole e ittiche, con danni incalcolabili per questi settori – sostiene l’eurodeputata leghista – la richiesta di rigetto del provvedimento proposto dalla Commissione europea è infatti stata respinta per soli 12 voti, dimostrando ancora una volta lo sfaldamento della maggioranza Ursula, sempre più divisa e in difficoltà sui provvedimenti bandiera del Green Deal. La partita però non è definitivamente chiusa: ci prepariamo a riprendere la nostra battaglia nella prossima legislatura, quando potremo contare, come auspichiamo, su una maggioranza meno ideologica e più lungimirante».

Il futuro

«Il nostro obiettivo – continua Isabella Tovaglieri – è la tutela delle oltre 50mila aziende della Lombardia, prima regione agricola d’Italia, e in particolare delle 1.600 imprese della provincia di Varese, che operano nell’agricoltura, nella silvicoltura e nella pesca con standard ambientali e di qualità già molto alti. Intendiamo affrontare le sfide che riguardano il territorio e l’ambiente con un approccio diverso da quello usato finora, coinvolgendo per la prima volta gli operatori del settore, e ponendoci obiettivi realistici che salvaguardino al tempo stesso la natura, le imprese e il lavoro».

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