“Problema tecnico” con l’app: Trenord chiede di pagare i biglietti 2022. L’ira dei pendolari

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MILANO – La notizia arriva nella casella mail degli interessati e rimbalza sui gruppi pendolari: Trenord chiede il pagamento di biglietti acquistati l’anno scorso, tramite l’app ufficiale. Di quegli ordini di acquisto l’azienda dei trasporti non avrebbe incassato il prezzo.

La comunicazione di Trenord

Abbiamo riscontrato un problema tecnico che ha determinato il mancato pagamento di alcuni titoli di viaggio da Lei acquistati sull’App Trenord tra maggio e agosto 2022 attraverso il metodo di pagamento PayPal

Segue l’elenco di date e ordini d’acquisto e l’invito a verificare che in effetti sul proprio conto PayPal non ci sia alcun addebito effettivo.

Fatte le opportune verifiche, La invitiamo a provvedere quanto prima – e, comunque, non oltre il 31 marzo 2023 – a regolarizzare i pagamenti degli ordini pendenti. Tale operazione può essere effettuata dal Sito Trenord e, a breve, dall’App Trenord, con qualsiasi modalità di pagamento, in un’unica soluzione o per singolo ordine

La protesta dei pendolari

Novità del giorno – scrivono i pendolari di Saronno – L’azienda si è “dimenticata” di prelevare dai conti Paypal le cifre corrispondenti all’acquisto di alcuni titoli di viaggio nel 2022 (regolarmente emessi e utilizzati). Adesso  sta scrivendo ai singoli utenti chiedendo i soldi.

Astenersi deboli di cuore

“Astenersi ipertesi e deboli di cuore. Lo dovrebbero scrivere a caratteri cubitali sulle fiancate dei treni di Trenord, perché essere un pendolare in Lombardia è una vera prova di equilibrio zen”. A dirlo è il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti dopo l’ultimo disservizio dell’azienda di trasporto ferroviario regionale che, per un problema di pagamenti attraverso la piattaforma Paypal, sta inviando a decine di viaggiatori, ma il numero potrebbe essere molto più alto, una e-mail con cui chiede il pagamento di biglietti risalenti allo scorso anno. Cifre anche irrisorie, ma che costringono il cittadino a fare verifiche sull’effettivo utilizzo del treno, sul pagamento del biglietto con Paypal e non con altre modalità e, infine, sull’effettiva presenza del pagamento in cronologia. Quindi, ad effettuare il pagamento oppure a contestarlo.

Qualcosa non funziona

“Bene il pagamento dei titoli di viaggio via app, con lo smartphone – commenta Astuti – ma si può chiedere a una persona di andare a verificare uno o più pagamenti di mesi fa, spesso per cifre di pochi euro? E verificare se effettivamente sono stati fatti quei viaggi? Le contestazioni dovrebbero avvenire nel giro di pochi giorni, dieci al massimo, in modo che non si abbia difficoltà a risalire alle informazioni necessarie, altrimenti si infligge una grossa scocciatura a chi già normalmente subisce parecchi disservizi. È evidente che qualcosa in Trenord non funziona, ma è inutile chiederne conto in Regione, perché Fontana e soci si apprestano a riaffidare il servizio direttamente per altri dieci anni e magari a riconfermare il management, forte di risultati come il taglio del 5% delle corse, il calo della puntualità, già non eccelsa, e l’aumento delle cancellazioni.”    

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