Turbigo, aerei a bassa quota nonostante le ciminiere. «Troppo rumore»

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TURBIGO – Giorno o notte sembra non fare o quasi differenza. Ne passano praticamente uno dopo l’altro (in qualche caso addirittura a distanza di pochi minuti). «E’ un vero e proprio viavai continuo», per usare le parole del gruppo civico Turbigo da Vivere e di molti residenti di Turbigo. Ma, in fondo, basterebbe alzare gli occhi al cielo oppure starsene normalmente in casa propria o nel proprio posto di lavoro per vedere e sentire i vari aeromobili sorvolare le nostre teste e i nostri tetti. Serve, allora, fare qualcosa e quel qualcosa hanno deciso di farla gli stessi commissari appunto di Turbigo da Vivere (sui banchi dell’opposizione in Consiglio comunale) preparando una relazione che è stata poi presentata alla commissione di studio Malpensa e Depuratore di Sant’Antonino ed inviata anche  all’Amministrazione comunale.

I dati certificano l’inquinamento

Tre differenti macro aree (voli notturni, orari operatività Malpensa e rotte aeree durante il mese di maggio) e un documento dettagliato e specifico, insomma, con numeri, dati e le situazioni in ogni singolo aspetto. «Come dimostrato dalle indagini condotte da Arpa Lombardia nel corso dell’estate 2017, infatti, il Comune di Turbigo è fortemente impattato dai sorvoli di aerei in partenza e diretti allo scalo della provincia di Varese – spiega il consigliere di minoranza Francesco Gritta, che ha messo nero su bianco il documento – In particolare, tra le 23 e le 6 del mattino, sul paese passano 43 voli, di cui 10 rotte di decollo. Per conoscere, dunque, l’effettivo andamento del traffico aereo sopra il territorio, è fondamentale sapere le tracce radar dei velivoli e a tale scopo ci si è basati su quanto fornito dal sito “Flighradar24.com”. Da qui, però, è emerso che se le tracce radar degli aeromobili passeggeri sono per la maggior parte disponibli, ciò non si può dire per i voli cargo».

Mancano tracce ufficiali

Secondo la relazione, dunque, decine di velivoli solcano i cieli della cittadina del Castanese senza lasciare una traccia ufficiale. «In questo modo non si può sapere né se i mezzi seguono le rotte imposte dalle normative, né se la quota a cui attraversano il centro abitato è quella prevista dalla Disposizione DGAC n. 137083 del 10.7.95 che impedisce appunto il sorvolo “su zone intensamente popolate di città, su paesi, insediamenti o assembramenti all’aperto di persone ad altezze inferiori ai 1000 FT al di sopra del più alto ostacolo situato entro un raggio di 600 m – continua Gritta – Nel caso del nostro paese, l’edificio più alto è rappresentato dalle ciminiere della centrale termoelettrica Iren, la più alta delle quali misura 150 metri. Quindi, la quota minima di sorvolo di Turbigo è 354,8 m, ma mancando la traccia radar dei velivoli, non si può sapere quale sia quella effettiva e se pertanto questa rispetti o meno la norma. Chiaro è, inoltre, come più gli aerei passano a bassa quota sul centro abitato, più è l’inquinamento provocato (sia atmosferico, sia sonoro), senza dimenticare il fatto che recenti studi hanno dimostrato come, partendo da ricerche epidemiologiche, rumori ambientali di sottofondo sono associati ad una maggiore incidenza di ipertensione arteriosa, infarti del miocardio ed ictus. Diventa, allora, di fondamentale importanza sapere la quota di volo su Turbigo, anche perchè i cargo altro non sono che vecchi mezzi di linea riadattati a trasportare merci ed essendo obsoleti sono molto rumorosi».

Voli notturni da fermare

Ma non è tutto: «Un altro aspetto che merita di essere approfondito è l’orario di attività di Malpensa – concludono dal gruppo civico ‘Turbigo da Vivere’ – Facendo una comparazione con altri scali italiani ed europei, per ciò che concerne l’ora dell’ultimo volo (notturno) e del primo (mattutino), registrati il 12 maggio scorso, si evidenzia come tali realtà sono regolamentate da normative europee e quindi non si capisce come mai queste normative garantiscono notti tranquille a chi abita, ad esempio, vicino all’aeroporto di Monaco di Baviera, di Roma Fiumicino e di Milano Linate, mentre, al contrario, chi risiede nei pressi di Malpensa non gode della medesima qualità di vita (Fiumicino: partenze – ultimo volo 00.05, primo 5.45; arrivi – ultimo 00.40, primo 4.45. Monaco partenze – ultimo 23.30, primo 5; arrivi – ultimo 23.25, primo 5.05. Linate, partenze – ultimo 23.10, primo 6.30; arrivi – ultimo 23.10, primo 7.10. Malpensa, partenze – ultimo 00.35, primo 1.50; arrivi – ultimo volo 1.05, primo 3.50). Situazioni che devono essere approfondite e verso le quali bisogna porre la massima attenzione. I turbighesi sono continuamente soggetti ad un significativo inquinamento acustico, che causa gravi patologie cardiocircolatorie. E lo stesso, poi, prosegue ininterrottamente anche per tutta la notte. Come gruppo civico chiediamo, perciò, che vengano fornite le tracce radar di quei voli dei quali non si sa nulla e contemporaneamente pure le quote di sorvolo sopra Turbigo; ancora, che i voli notturni siano razionalizzati, ovvero che il numero cali e, in ultimo, che per il prossimo periodo di monitoraggio da parte di Arpa, venga richiesta l’installazione di un’altra centralina (quale sito, si può fare riferimento al palazzo delle associazioni) e che venga coinvolto anche il Comune di Robecchetto con Induno, visto lo spostamento delle rotte aeree».

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