Sparatoria Uboldo-Cerro, De Corato: «Boschi pieni di spacciatori. Serve l’esercito»

riccardo de corato

UBOLDO – «Ancora una sparatoria che vede gambizzato un marocchino 35enne all’interno dei boschi del varesotto, tra Cerro Maggiore ed Uboldo. Con ogni probabilità si tratta dell’ennesimo regolamento di conti tra spacciatori nordafricani», commenta così l’assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato, la sparatoria avvenuta stamane all’interno di un bosco nel varesotto.

I precedenti

Quella dello spaccio di stupefacenti all’interno delle aree boschive è una problematica ben nota. Lo scorso 7 aprile nel parco del Rugareto era stato accoltellato un uomo, mentre pochi giorni prima un è stato ritrovato il cadavere di un 24enne ucciso da un colpo d’arma da fuoco; a gennaio 2019 un uomo, un 54enne senegalese, Abib Modou Diop, era stato ucciso nella stessa maniera; il 24 settembre 2019, invece, un marocchino di 30 anni era stato gambizzato con un colpo di fucile nel tratto boschivo del parco tra Rescaldina e Cislago (a cavallo tra le province di Milano e Varese). Anche in quel caso la vittima aveva precedenti legati agli stupefacenti.

L’impegno della Regione

«Regione Lombardia è consapevole di questa problematica e si sta impegnando a contrastarla concretamente – prosegue l’assessore. È dal 2021 che, come Assessorato alla Sicurezza, stiamo portando avanti progetti di sicurezza integrata tra Regione, Prefetture e Polizie Locali nei parchi e nelle aree verdi critiche, come fatto al parco delle Groane e al Parco Pineta, e nulla esclude di poter replicare un simile accordo anche al bosco del Rugareto e in altri parchi che evidenzino queste problematiche di sicurezza. Anzi, quello che mi auguro è proprio che i comuni interessati da parchi all’interno dei quali vi è spaccio e traffico di stupefacenti propongano dei progetti come quelli sviluppati alle Groane o al Parco Pineta che, come Regione, saremo ben lieti di finanziare».

Stanziamenti videosorveglianza

«Inoltre, come Giunta abbiamo stanziato 3,5 milioni di euro per l’acquisto di fototrappole e telecamere per la videosorveglianza nei parchi e nelle aree protette. Ovviamente questi dispositivi sono solo un ausilio al lavoro delle forze dell’ordine, non basterebbero a risolvere il problema da soli. È necessario militarizzare le aree verdi critiche, come quella in cui si è verificata questa sparatoria, il prima possibile», conclude De Corato.

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