Varese, bullismo e cyberbullismo: la sfida è aiutare le vittime ed educare i bulli

Il tavolo del convegno ospitato al Gulliver: approccio psicologico e legale

VARESE – Un fenomeno che negli anni della pandemia ha avuto un’intensificazione, sia a livello di violenza che a livello quantitativo, davvero allarmante sul territorio. Ma la risposta non manca a Varese. Il tema è quello del bullismo e del cyberbullismo, al centro di un convegno promosso da Amico Fragile Odv, in collaborazione con il Centro Gulliver e l’Associazione Emdr Italia. I lavori (nel video sotto) stamattina, sabato 1 aprile, per affrontare l’aspetto psicologico e giuridico e i percorsi di riabilitazione.

Trasformare la violenza in forza

Il tema del bullismo e del cyberbullismo rientra nel più ampio progetto PerTe, dedicato anche alle vittime di violenza, nato pochi mesi fa grazie ad un’unione di intenti tra Amico Fragile e Gulliver. La sede del centro di via Albani ha ospitato i lavori, che si sono aperti dando spazio proprio alle finalità della collaborazione tra le due realtà sociali. «L’unione di queste due esperienze può essere di grande aiuto per raggiungere un obiettivo comune, che è trasformare la violenza in forza a vantaggio del territorio», ha detto Liliana Colombo, presidente di Amico Fragile. A sua volta il presidente del Gulliver Emilio Curtò ha sottolineato l’importanza di una collaborazione che «non si fermerà a questi due anni ma proseguirà anche oltre».

Un supporto per vittime e autori

Il progetto PerTe prevede uno spazio di ascolto a favore sia delle vittime che degli autori dei comportamenti di bullismo, con psicologi altamente specializzati nella materia, legali che potranno indirizzare la vittima in merito all’attività che può essere svolta in un procedimento penale ed inoltre momenti di formazione per le vittime ma anche per i ragazzi all’interno delle scuole. Ad illustrare i percorsi di riabilitazione Elisabetta Brusa, direttore operativo di Amico Fragile nonché avvocato penalista. «Ho difeso ragazzi di 14-15-16 anni che per uno scherzo e una pacca sul sedere sono finiti davanti al Tribunale dei minori. È una cosa che i ragazzi non riescono a capire: noi vogliamo fargli capire che determinati comportamenti sono un reato. Non si può pensare che queste cose siano la normalità: non lo sono. Lo scopo non è spaventare i ragazzi, ma fare di tutto per prevenire».

Tutele per i minori

La scrittrice e sceneggiatrice Elisabetta Pirro ha invece introdotto la proiezione del cortometraggio “Non è uno scherzo”, che ha coinvolto giovani attori in un’opera di sensibilizzazione sul tema. A chiudere la sessione mattutina Elena Ferrara, già senatrice e prima firmataria della legge 71 del 2017 sui diritti di tutela dei minori in ambiente digitale. Uno degli aspetti è il coinvolgimento delle scuole, con referenti ad hoc e policy per prendere in carico i problemi e prevenirli. La legge dispone poi due tutele particolari: una è quella della cancellazione del contenuto lesivo da parte di un minore 14enne anche in autonomia e l’altra è la procedura dell’ammonimento. «Una procedura extra penale che mette in sicurezza sia l’autore di cyberbullismo che la sua vittima – ha detto Ferrara – penso che anche Varese si sia contraddistinta, la Questura in particolare, per aver adottato questo strumento in passato, che non dà recidiva e sicuramente dà buoni risultati».