A Varese un viaggio nei mondi lontani: le scoperte dei Castiglioni a Villa Mirabello

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Il "drone" ante litteram usato per i documentari dei fratelli Castiglioni: una delle storie raccontate nella mostra

VARESE – Una mostra lunga ben un anno e mezzo in cui sarà possibile riscoprire la storia delle esplorazioni dall’Africa all’Amazzonia, partendo dall’Ottocento e arrivando fino al nuovo millennio. Al centro le ricerche e le affascinanti avventure di due grandi varesini: i fratelli Angelo e Alfredo Castiglioni, archeologi e registi. L’esposizione aprirà sabato 16 dicembre a Villa Mirabello: oggi, giovedì 14, c’è stato un assaggio con la presentazione alla stampa (nel video qui sotto le interviste).


Fino a giugno 2025

“Incontri di Mondi Lontani. Dai viaggi d’esplorazione di fine ‘800 alle ricerche di Angelo e Alfredo Castiglioni” è il titolo dell’esposizione che sarà inaugurata alle 11 di sabato mattina. Un’iniziativa promossa dal Comune di Varese con il patrocinio di Ministero degli Affari Esteri, Ambasciata dello Stato di Eritrea, Regione Lombardia e Provincia di Varese. Curatori sono Marco Castiglioni (figlio e nipote dei due esploratori), Sara Conte, Serena Massa e Giovanna Salvioni. Fino all’1 giugno 2025 il percorso espositivo accompagnerà il visitatore in un lungo viaggio verso popoli e culture lontane attraverso documenti, testimonianze, oggetti, fotografie e video. La scelta di partire dalla stagione “romantica” dei viaggi di esplorazione ha un duplice scopo: far riemergere la memoria di alcuni protagonisti lombardi che, pur con tutti i limiti culturali propri del loro tempo, contribuirono a costruire un primo ponte tra mondi distanti e documentare l’originalità dell’approccio dei due esploratori varesini, che come sottolineato dal curatore Marco Castiglioni seppero accostarsi a quelle popolazioni con rispetto, nell’intento di preservarne e farne conoscere la storia. I Castiglioni a partire dagli anni Cinquanta del Novecento hanno condotto ricerche per oltre 60 anni nel continente africano e in Amazzonia, raccogliendo sul campo preziose testimonianze etnologiche e archeologiche e documentando con foto e filmati, riti, usi, costumi e tradizioni che altrimenti si sarebbero persi per sempre.

Mondi lontani

I “mondi lontani” oggetto della mostra non sono distanti solo geograficamente, ma sono ormai lontani anche nel tempo, poiché la rapida accelerazione della storia globale a partire dalla seconda metà del Novecento li ha profondamente mutati sino a minacciarne la stessa sopravvivenza o rischiando di cancellarne la memoria. «Oggi più che mai – hanno detto in fase di presentazione il sindaco Davide Galimberti e l’assessore alla cultura Enzo Laforgia – abbiamo bisogno di ricostruire un corretto rapporto con le culture diverse dalla nostra e questa mostra rappresenta un’importante occasione per esplorarne la varietà e la ricchezza». L’esposizione punta a valorizzare l’approccio metodologico che ha caratterizzato le indagini dei fratelli Castiglioni in ambito geografico, etnologico e archeologico. La narrazione espositiva invita ad osservare sotto una diversa luce chi viene da mondi per i più sconosciuti o solo superficialmente noti tramite le più popolari mete turistiche ma che possiedono, invece, una ricchezza culturale e tradizionale che rappresenta un patrimonio universale. Un viaggio dedicato all’esplorazione e alla conoscenza di culture capaci di sopravvivere in contesti estremi e di gestire le scarse risorse a loro disposizione: insegnamento prezioso per il presente e per il futuro.

Da sinistra Enzo Laforgia, Davide Galimberti e Marco Castiglioni

La visita

Il percorso di visita è giocato su un continuo richiamo dal passato al presente, andando oltre la semplice presentazione tipologica e cronologica. I reperti parlano un linguaggio attuale, scandito da voci narranti, luci e suoni. Pannelli informativi e numerosi contenuti video estratti dai documentari e dai film dei Castiglioni guidano il visitatore lungo il percorso. I materiali originali dell’archivio privato Castiglioni sono stati arricchiti con opere provenienti da collezioni donate in questi anni al Museo Castiglioni e da prestiti da parte di fondi e collezioni private nonché dal museo di Villa Mirabello, dalla Biblioteca civica di Varese e dalla Biblioteca del Seminario arcivescovile di Milano. La mostra si apre con una porta realizzata dall’etnia Bamun, che vuole essere un invito a spalancare la mente per “superare la soglia” e raggiungere i mondi lontani raccontati nell’esposizione. Dopo aver ripercorso le orme di alcuni esploratori vissuti tra Ottocento e Novecento attraverso reperti, diari di viaggio, mappe geografiche e disegni, si giunge alla ricostruzione del “salotto del collezionista”: luogo delle meraviglie dove in passato venivano esposti oggetti curiosi, esotici e rari raccolti nei viaggi intorno al mondo.

Da sogno a realtà

Nella sala successiva vengono presentati i fratelli Castiglioni e il loro lungo percorso di ricerca nato da un sogno giovanile. Segue la descrizione della fase preparatoria dei viaggi con un focus sulla strumentazione tecnica da loro utilizzata e la sua evoluzione, nonché le invenzioni (emblematico il caso del “drone” ante litteram costituito da due palloni in lattice) e i miglioramenti apportati ad attrezzature già esistenti allo scopo di adattarle ai viaggi nel deserto, nelle savane, nelle foreste e sui monti africani. La sezione successiva è dedicata alle testimonianze materiali dei popoli africani e i relativi aspetti religiosi, funzionali e simbolici. Nella sala dedicata alle ricerche archeologiche si dà ampio spazio alla presentazione della scoperta, nell’attuale Sudan, della città mineraria di Berenice Pancrisia e gli scavi volti a riportare alla luce la città portuale di Adulis in Eritrea, conservata pressoché integra sotto metri di limo e sabbia. Chiude la mostra una ricerca extra africana del 1974. La sala, dal grande impatto immersivo, vuole accompagnare i visitatori all’interno della foresta amazzonica, con il racconto del viaggio dei Castiglioni presso una popolazione venezuelana, i Mahekoto-Teri, che all’epoca viveva ancora isolata rispetto al mondo urbanizzato.

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