Varese, estorsioni ai ragazzini per debiti di droga: pusher condannato a 3 anni e 4 mesi

tribunale varese

VARESE – Sono tre gli episodi estorsivi contestati al 21enne marocchino infine condannato a 3 anni e 4 mesi di carcere. L’accusa aveva chiesto una pena ben più severa, 8 anni, ma il difensore, l’avvocato Corrado Viazzo, ha decisamente limitato i danni.

La minaccia mediata

I fatti contestati riguardano un giro di spaccio smantellato nel 2019 e ben radicato tra Varese e i comuni limitrofi: i clienti erano nella maggior parte dei casi ragazzini, molto spesso minorenni. Il 21enne, vassallo del boss del giro, un 25enne italiano condannato con rito abbreviato a 3 anni e 6 mesi, è finito a processo per essersi reso protagonista di un “recupero crediti” molto violento. In sintesi: o paghi o ti ammazzo. Questa in sintesi la strategia per convincere i ragazzini che avevano acquistato droga a credito (parliamo di hashish) a saldare il debito accumulato. Minacce inviate attraverso WhatsApp e non riferite di persona. Ed è su questo punto che l’avvocato Viazzo ha incentrato la sua difesa ottenendo un considerevole abbassamento della pena.

Condanna contenuta

In sintesi il legale ha sostenuto che le minacce “schermate” dai social nell’immaginario giovanile perdono di forza. Un effetto “mediato” che attenua di molto la minaccia rispetto all’interazione personale. La condanna alla fine è arrivata ma, anche questa, molto attenuata rispetto alla richiesta avanzata dal pubblico ministero.

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