Busto, la preside del Tosi ai genitori: «La festa? Ospitatela nel vostro giardino»

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BUSTO ARSIZIO – Fa ancora discutere la cancellazione del “Prom”, il ballo di fine anno degli studenti dell’ITE Tosi, decisa dalla preside Amanda Ferrario dopo le intemperanze degli studenti all’uscita da scuola nell’ultimo giorno di lezione, ieri 8 maggio. Alle richieste di diversi genitori dei ragazzi di fare marcia indietro sulla cancellazione della festa, o quantomeno di restituire le quote versate per parteciparvi, la dirigente scolastica ha risposto con una lunga missiva. In cui oppone il suo «no secco» ad ogni ripensamento, ribadendo con parole chiare la sua posizione. E invitando chi chiedeva di non cancellare il “Prom” a «trovare un altro luogo che riunisca 450 studenti urlanti, visibilmente alterati, muniti di fumogeni, petardi, bottiglie di vetro come è avvenuto ieri all’uscita della scuola. Magari potreste ospitarli nel vostro giardino, così almeno vi rendereste conto che esistono responsabilità ben precise».

La lettera della preside

Gentilissimi genitori che da ieri, ultimo giorno di scuola, ci inondate di domande relative al ballo di fine anno degli studenti, chiedendoci, in nome di una non meglio precisata correttezza, di non procedere alla cancellazione del prom o di restituire la somma versata dai vostri pargoli (5 euro a testa) per l’organizzazione della festa, è bene che sappiate alcune cosucce: 1. il PROM NON è organizzato dalla scuola che, quando organizza qualcosa, lo fa con modalità istituzionali TRASPARENTI e definite, ma dagli studenti. 2. i ragazzi, in particolare il presidente dell’assemblea degli studenti, ci hanno chiesto SOLO l’uso degli spazi PUBBLICI dell’istituto, ovvero la possibilità di organizzare in autonomia la festa 3. su loro precisa richiesta e RACCOMANDANDOCI MILLE VOLTE di usare un compartamento maturo, corretto, rispettoso degli spazi e delle persone, EVITANDO l’uso di alcol e fumo, la dirigenza, in accordo con i docenti e il consiglio di istituto, ha concesso l’uso degli spazi, mettendo a disposizione GRATUITAMENTE la manodopera necessaria prima e dopo per la preprazione dell’evento e la pulizia degli spazi interni ed esterni 4. i ragazzi
DA SOLI hanno raccolto i soldi necessari all’evento e hanno chiesto alla scuola di provvedere a PRENOTARE PER LORO un catering 5. la scuola ha provveduto a pagare la SIAE di sua tasca per i ragazzi, un regalo che ci sembrava carino ORA: i soldi sono stati raccolti e gestiti dal presidente dell’Assemblea degli studenti, lo stesso che avrebbe dovuto essere garante della buona riuscita dell’evento e del suo corretto svolgimento. Lo stesso che ieri mattina, ultimo giorno di scuola, metteva in gravissimo pericolo l’incolumità di molti studenti e, insieme ad altri, creava scompiglio e baraonda tali da dover intervenire pesantemente. RICORDO ai genitori di questi individui maleducati e incapaci di contenersi che la scuola è prima di tutto un ambiente EDUCATIVO. Come tale agisce e si misura. Spiace per tutti coloro che, sempre, hanno un atteggiamento educato e propositivo, perchè, come avviene nella società civile, purtroppo scontano l’inciviltà di altri. Se tutti pagassimo le tasse e non ci fossero evasori, probabilmente le stesse sarebbero più basse per ciascuno di noi. Allo stesso modo, se tutti fossimo veramente capaci di contenerci, forse la nostra società sarebbe migliore. Volete che i vostri pargoli festeggino la fine della scuola? Bene! Trovate un altro luogo che riunisca di venerdì sera 450 studenti urlanti, visibilmente alterati, muniti di fumogeni, petardi, bottiglie di vetro come è avvenuto ieri all’uscita della scuola. Magari potreste ospitarli nel vostro giardino, così almeno vi rendereste conto che esistono responsabilità ben precise. Per conto mio, da subito avevo autorizzato la festa a scuola. Ma, vista la manifesta incapacità degli organizzatori di gestire anche solo se stessi, mi pare EVIDENTE che sia meglio per tutti evitare guai e problemi. Si chiama educazione, una cosa che dovreste insegnare voi ai vostri filgli, affinchè la possano portare con loro in qualunque contesto. A chi chiede di ripensare alla decisione rispondo con molta determinazione un secco no. A chi chiede la restituzione della quota rispondo di rivolgersi a chi ha raccolto e gestito la quota. Agli altri dico una cosa: riflettiamo sulla necessità di ripensare in maniera globale il nostro stare al mondo, perchè mi pare, francamente, che siamo davvero ai limiti dell’umano!

Amanda Ferrario

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