VARESE – Un dialogo tra arte e psiche, tra cinema e anima, tra New Hollywood e problematiche drammaticamente attuali: domani, sabato 15 aprile, nella sala di Filmstudio 90 in via de Cristoforis Matteo Inzaghi, direttore di Rete 55, e Michele Rugo, psichiatra e psicoanalista, ripercorreranno alcuni dei film più significativi di quello che, per la Settima Arte, è stato un periodo ineguagliabile, affrontando nodi psicoanalitici come la figura dell’antieroe, il disturbo da stress post-traumatico, le ferite della guerra nonché le frontiere dei diritti civili.
Christopher Walken e la roulette russa
Come ha spiegato Rugo, che tra le pellicole preferite della Nuova Hollywood cita “Quel pomeriggio di un giorno da cani” e “Apocalypse Now” «in cui la canzone “The end” dei Doors saluta un nuovo inizio», verrà trattato in particolare il tema del senso dell’identità, «se siamo cioè ancora uguali dopo un trauma, soprattutto alla luce del caso della coazione a ripetere di freudiana memoria rappresentata nel film “Il cacciatore” dalla roulette russa di Christopher Walken. Un altro aspetto che approfondiremo è quello del perturbamento, ciò che cioè ci preoccupa interiormente e viene proiettato all’esterno, esemplificato da film come “Lo squalo” e “L’esorcista”».
L’ingresso all’incontro “Cinema e psicanalisi – Il dolore dell’anima nella New Hollywood” è gratuito ma riservato ai soci: sarà possibile iscriversi anche il giorno stesso ma la richiesta di tesseramento deve essere effettuata almeno ventiquattro ore prima inviando il modulo sul sito www.filmstudio90.it/tesseramento/.
I relatori
Matteo Inzaghi, giornalista professionista, direttore della tv locale Rete 55, docente a contratto all’Università dell’Insubria, storico del cinema, è autore del libro “Mai più così belli – Il cinema della New Hollywood tra arte, storia e psicologia” (edizioni Mimesis) e “Lo chiamavano John Wayne – Biografia estorta del professor Paolo Cherubino”.
Michele Rugo, psichiatra, psicoanalista, laureato in filosofia, insegna in master universitari e scuole di specializzazione in psicoterapia a Milano e Bologna. Direttore sanitario della residenza Gruber di Bologna (struttura per disturbi alimentari) è autore di testi e articoli di interesse scientifico.