Varese, Padel Lissago: fuoco incrociato sul tendone-siluro. Si va in consiglio

VARESE – Minoranza e maggioranza votano in ordine sparso. Il risultato finale però è che il progetto di raddoppiare i campi da padel a Lissago non passa. Anzi, in Commissione urbanistica (oggi 29 gennaio) viene letteralmente affondato sia da parte dei consulenti tecnici che a più riprese hanno definito la struttura coperta impattante, sia dalla parte politica. Ma vediamo com’è andata.

Il tendone siluro

I primi colpi che hanno affondato il progetto del Padel di Lissago sono arrivati dai consulenti tecnici. I quali nei loro intervento hanno definito la copertura un siluro esageratamente impattante nelle dimensioni, ma anche a livello estetico. Una costruzione molto lunga e anche molto alta.

Copertura bocciata sotto il profilo architettonico: «La soluzione scelta per coprire i campi non fa certo onore al luogo», ma anche delle dimensioni volumetriche: « Crea disequilibrio». Senza tralasciare gli aspetti ambientali che sembrano passare in secondo piano e che invece meritano maggiore attenzione.

Il parere dei politici

Insomma, il progetto arriva azzoppato al momento del voto politico. E il primo a bocciare l’intervento è Dino De Simone di Progetto Concittadino: «Sono molto dispiaciuto ma devo esprimere un parere contrario a un progetto che vede i giovani protagonisti. Questa proposta però, per come è stata progettata, è irricevibile. Un intervento di questo tipo è più affine alle aree industriali che al contesto prezioso in cui dovrebbe sorgere».

Altro missile in partenza dalla maggioranza arriva dal consigliere di Italia Viva Giuseppe Pullara: «Sono in linea con quanto spiegato dai consulenti della Commissione. L’imprenditoria giovanile va incoraggiata questo è chiaro e incontestabile, ma davanti alla deturpazione del paesaggio ci si deve fermare. Voto contrario». Un no convinto anche da parte del gruppo di minoranza Lombardia Ideale ed è espresso da Franco Formato: « Più che un siluro, quella copertura assomiglia a una struttura aliena che è atterrata in un luogo con il quale non ha nulla a che fare». Pollice verso anche da parte del Partito Democratico con la dichiarazione stringata di Domenico Marasciulo, presidente di Commissione.

I favorevoli

Sul fronte del sì l’unico a dare battaglia e l’ultimo ad arrendersi è stato Salvatore Giordano di Fratelli d’Italia (assente questa volta De Amici, il Fratello dubbioso ndr). Giordano ha invitato a non soffermarsi «solo all’aspetto della struttura impattante, poiché sul progetto si può ancora intervenire per migliorarlo. Voglio però considerare l’aspetto non secondario del fatto che si tratta di un progetto di imprenditoria giovani. Per questo dico di valutare i margini per modificare in meglio il progetto». Hanno votato a favore anche Roberto Puricelli, al momento consigliere di Grande Varese, ma prossimo al passaggio nel gruppo Forza Italia e la leghista Barbara Bison.

Assenze e astensioni

Due gli astenuti: Luca Paris (Cinque Stelle) e Mimmo Esposito (Forza Italia) hanno scelto di astenersi. Assente Maria Paolo Cocchiere, un vuoto che ha un po’ sorpreso, sia perché esponente della maggioranza, sia perché in materia ambientale ha competenze specifiche che avrebbe potuto mettere a disposizione del dibattito.

E ora? La parola passa in consiglio, dove la situazione potrebbe anche ribaltarsi. E se ciò accadrebbe, a questo punto, avrebbe del clamoroso.

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