Varese, i nuovi campi da padel a Lissago: i dubbi dei residenti. Politici divisi

Una simulazione di come cambierebbe l'area con i nuovi campi da padel a Lissago

VARESE – Per chi gioca, ma soprattutto gestisce i campi (esistenti e quelli da fare), sarà il paradiso del padel. Per chi ci abita: l’inferno. La questione dei campi con lo sport con i “racchettoni” più in voga al momento continua a far discutere la politica cittadina (l’ultima commissione ha registrato un rinvio). Nel mentre in quel di Lissago sempre più residenti si stanno interrogando sull’intervento di riqualificazione dell’area della parrocchia. Insomma, la questione dei campi da Padel di Lissago sta diventando piuttosto complessa. Ma andiamo con ordine.

Da tre a sei campi di Lissago

Il progetto in discussione a Palazzo Estense è quello del raddoppio delle strutture dedicate al Padel. Con tutta una serie di interventi di riqualificazione dell’area in argomento che è stata affittata a un gruppo di giovani che ha deciso di investire sullo sport più in voga al momento. E così, dopo i primi tre campi (scoperti, poi coperti e ora di nuovo scoperti) si è arrivati a un progetto che prevede la realizzazione di un “hanger” (la struttura coperta ricorda molto un ricovero degli arei) con tre nuovi campi coperti, oltre alla sistemazione del parcheggio oggi sterrato. Tutto bello per tutti?

Lissago, Non è tutto oro quel che luccica

La risposta è: “sì”, se non si tiene conto di chi a Lissago abita. E basta ascoltare un po’ di residenti per capire che il progetto di raddoppio non è visto di buon occhio da tutti. «La prima cosa da sottolineare – dicono – è che qui stanno tirando su un copertura che supera i 9 metri di altezza. E’ come se costruissero una palazzina di tre piani proprio a ridosso delle abitazioni esistenti». Qualcuno a questo punto pone anche il dubbio di come «un progetto di questo tipo, in un’area urbanizzata (a destinazione sportiva, ndr), ma adiacente a un corridoio ecologico, sia potuta passare in commissione ambiente».

Non è solo la questione estetica a rendere perplessi i residenti a Lissago: «Noi poniamo anche il problema dell’inquinamento acustico (il video qui sotto è stato girato qualche giorno fa da un cittadino, ndr). Forse chi vuole questo progetto non si rende conto di cosa significa abitare vicino ai campi. Già in questo momento, che di campi ce ne sono solo tre, il rumore e le urla sono fastidiose. Figuriamo con il raddoppio delle strutture». E all’inquinamento da rumore ci aggiungono quello luminoso: «Basta passare di qui quando ci sono accesi i fari per le partite serale» e il traffico. «A Lissago ci arrivi per solo due strade. Una, via Conte Biancamano, ha anche una strettoia che di fatto è un senso unico alternato. Figuriamoci cosa diventerà con 6 campi da padel a pieno regime».

Senza contare che «un progetto di questo tipo farà perdere valore anche alle case attorno – aggiunge un altro residente aderente al Comitato cittadino che si sta muovendo sulla vicenda – Qui c’è già qualcuno che pensa di cambiare casa perché la vivere sta diventando impossibile. Figuriamoci con i campi».

E la politica?

In tempi non sospetti, siamo nel giugno 2021, avevamo sollevato perplessità Elena Baratelli di Varese 2.0 e Piero Galparoli, il quale auspicava un confronto con i residenti.

Oggi la politica sta cercando di dipanare la questione, che con l’ultima commissione si è un po’ imballata. Se dovessimo fare una geografia tra i politici favorevoli, contrari e “agnostici” sul tema non sarebbe semplice, nel senso che in commissione ancora un voto non c’è stato. Possiamo però registrare alcune prese di posizione. Ad esempio l’uscita di Salvatore Giordano (Fratelli d’Italia), che spinge affinché l’amministrazione decida e vada avanti celermente. Oppure i più dubbiosi Eugenio De Amici (FdI) e Franco Formato (Varese Ideale). Ma anche la richiesta di un’audizione dei residenti del consigliere di Italia Viva Giuseppe Pullara va letta come un “verifichiamo tutte le carte in tavola prima di decidere”. Istanza quest’ultima che pare abbia fatto storcere il naso a qualche collega di maggioranza.

Sempre nel campo della maggioranza, occorre registrare all’ultima commissione anche la presenza di Francesca Strazzi (in quota civica), la quale a fronte della richiesta del collega di Italia Viva ha rilanciato con un: “Allora sentiamo anche la parrocchia”. In surplace ci sono Luca Paris (Cinque stelle) e Maria Grazia D’Amico (Progetto ConcittaDino). Con il presidente della commissione Domenico Marasciulo che al momento ha tenuto una posizione equidistante. Questo per dire che il progetto del Padel a Lissago, a parte chi lo pratica, sta dividendo cittadini residenti e la politica.

varese lissago padel campi – MALPENSA24