Asst Sette Laghi, in arrivo tre macchine per la medicina nucleare. Con 1,5 milioni

VARESE – È stata avviata l’8 maggio scorso la sostituzione del parco macchine della Medicina nucleare: grazie ai finanziamenti del Pnrr, saranno installate – entro l’inizio di settembre – tre nuove gamma camere, per un investimento complessivo di oltre un milione e mezzo di euro.  

La prima è già in fase di installazione

La prima di queste macchine, una gamma camera completa di Tac del valore di circa 500mila euro, è già in fase di installazione e sarà funzionante dalla metà di giugno. Subito a seguire, è in programma l’arrivo della seconda macchina, una gamma camera senza Tac di circa 350mila euro, e poi, tra luglio e agosto, l’installazione dell’ultima, un’altra gamma camera con Tac, ancora più sofisticata delle precedenti e del valore di oltre 750mila euro.  

Un passo avanti

Così il direttore della Medicina nucleare dell’ospedale di Circolo di Varese, Diego De Palma: «Queste macchine, di cui due dotate di Tc e quindi dette “ibride”, rispettivamente a 6 e 16 strati, vanno a sostituire quelle acquistate nel 2009 e nel 2010 ed una di quelle installate nel 2013, rispetto a cui rappresentano un netto passo avanti qualitativo, sia come caratteristiche delle Tac (le macchine ibride attuali hanno montate delle Tac a 2 strati), sia come software disponibili per la acquisizione ed elaborazione delle Spect. Sono infatti dotate di programmi che permettono di ridurre gli artefatti da impianti metallici, di incrementare la risoluzione e di quantificare la captazione nelle lesioni, dato estremamente utile in vista di future disponibilità di radiofarmaci a scopo terapeutico. Le installazioni dovrebbero essere terminate all’inizio di settembre. Nel frattempo, avendo disponibili per circa 6 mesi il 20% in meno di tempo macchina, il servizio di Medicina nucleare ha ottimizzato le risorse disponibili per ridurre al minimo l’impatto sulle liste di attesa». 

I vantaggi

«Il rinnovamento del parco tecnologico della medicina nucleare tradizionale rappresenta un investimento aziendale importante», commenta il direttore sanitario Lorenzo Maffioli. «L’implementazione della tecnologia ibrida permette l’acquisizione e successiva elaborazione di immagini co-registrate di medicina nucleare e radiologiche con perfetta localizzazione anatomica di lesioni. Inoltre, lo studio del metabolismo e della funzione d’organo con radiofarmaci consente una valutazione fisiopatologica del paziente e il presupposto per l’inquadramento diagnostico-terapeutico personalizzato».

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