VARESE – Una ragazzina che con il passare del tempo è diventata donna, e un uomo – amico di famiglia – accusato di averla molestata sessualmente, ma per il quale la Procura di Varese ha chiesto l’archiviazione. Due persone al centro di una vicenda che risale a 12 anni fa, e che sotto il profilo delle responsabilità penali non è ancora stata risolta.
Le parti davanti al gip
Il caso, dopo lunghe vicissitudini procedurali, è infatti tornato in tribunale a Varese nella giornata di oggi, giovedì 22 febbraio, e davanti al giudice per le indagini preliminari si è ripartiti da quella richiesta di archiviazione a cui l’avvocato Furio Artoni, difensore della persona offesa, e l’avvocato Alessandra Sisti che rappresenta invece i genitori della ragazza, si erano già opposti tempo fa. Ma nell’udienza in cui il giudice avrebbe dovuto disporre il rinvio a giudizio, attraverso l’imputazione coatta, l’assenza – per una mancata notifica – della persona accusata dell’abuso, aveva fatto slittare il tutto. E i tempi si sono ulteriormente allungati.
La credibilità della persona offesa
Così si è arrivati all’udienza odierna, nella quale le parti si sono nuovamente espresse in merito all’archiviazione del caso. E gli avvocati Sisti e Artoni si sono ancora una volta opposti al provvedimento, sostenendo che il racconto della ragazza, rispetto alla presunta violenza sessuale, non è mai cambiato nel corso del tempo, e rifiutando inoltre la tesi, emersa dalle indagini, secondo cui la giovane avrebbe cambiato più volte versione, risultando alla fine non credibile.
L’altro caso
Gli avvocati hanno poi aggiunto che dopo l’abuso – denunciato dalla madre della persona offesa, che aveva trovato l’amico in camera della figlia, all’epoca dodicenne – il presunto molestatore sarebbe stato coinvolto in una vicenda analoga. E una seconda vittima lo avrebbe indicato come responsabile di una violenza sessuale, sfogandosi tramite una canzone rap pubblicata su una piattaforma online. Ora le parti attendono il verdetto del giudice.