La Rete Varese Senza Frontiere in piazza sabato 22: manifestazione per la pace

VARESE – Condividendo le mobilitazioni proposte da “Europe for Peace”“La Pace mi chiama e io ci vado”, la Rete Varese Senza Frontiere organizza per sabato 22 ottobre dalle 15 un’iniziativa a Varese in piazza Podestà. Sarà una manifestazione per la pace, lo stop all’invio di armi, la riduzione delle spese militari, l’immediato cessate il fuoco e l’avvio di negoziati.

In piazza per la pace

Una proposta estesa a tutte le realtà sociali, politiche e sindacali e ai cittadini che vorranno aderire e partecipare. Dopo otto mesi dall’inizio del conflitto russo-ucraino la Rete Varese Senza Frontiere sostiene la necessità immediata di una conferenza internazionale di pace per la guerra in Ucraina e per tutti i conflitti armati nel mondo. Affermano gli organizzatori di La Pace mi chiama e io ci vado: «La guerra in Ucraina sta raggiungendo in queste ore dei livelli di pericolo per l’intera umanità che non sono più eludibili con la retorica dei dibattiti televisivi, né risolvibili con l’individuazione delle responsabilità del conflitto. L’apertura di un pericolosissimo dibattito “normalizzante” sulla possibilità dell’utilizzo di armi nucleari da parte di uno o entrambi i contendenti non è accettabile. Per questo invitiamo a essere presenti tutte le persone e tutte le associazioni e partiti che si riconoscono in queste parole d’ordine: la pace ci chiama io ci vado, noi ci andiamo».

Effetto domino

Nel testo sottoscritto da Europe for Peace si sottolinea come «l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata portando conseguenze nefaste anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale». Ribadita inoltre la posizione condivisa fin dall’inizio del conflitto ucraino: «Che la guerra non sia la soluzione ma sia una delle principali cause delle crisi da cui il nostro sistema e la nostra società non riescono più a liberarsi è sempre più evidente. La guerra scatena l’effetto domino in una società globalizzata, interdipendente, invadendo ogni ambito e spazio: crollano i mercati ed il commercio, aumentano i costi delle materie prime e di ogni unità di prodotto, l’inflazione galoppa ed i salari perdono potere d’acquisto, ritornano la fame, le carestie e le pandemie nel mondo. Dire basta alle guerre ed alla folle corsa al riarmo e nell’interesse di tutti e di tutte. È l’unica strada che ci può far uscire dalla crisi del sistema».