Soccorso alpino, il chirurgo di Varese Luigi Festi firma la guida internazionale “Mem”

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VARESESettanta contributi da esperti di tutto il mondo, sessanta case history dettagliate e complete di foto, oltre tre anni di lavoro per un’opera che diventerà punto di riferimento per tutti gli operatori sanitari che lavorano in ambiente montano. Questo in sintesi il volume “MEM: Mountain Emergency Medicine”, uscito per Edizioni Edra e presentato ieri, giovedì 18 marzo, nel corso di una videoconferenza stampa promossa da Asst Sette Laghi.

Medici coordinati a livello internazionale

Coautore di questo fondamentale lavoro è Luigi Festi, medico chirurgo in forza alla Chirurgia generale d’urgenza e dei trapianti dell’ospedale di Circolo di Varese diretta dal professore Giulio Carcano, da anni specializzato nella medicina in ambiente montano tanto da diventare il presidente della commissione medica del Cai (Club Alpino Italiano). Festi, insieme ai professori Brugger, di Bolzano, e Zafren, della Stanford University in California, ha coordinato un gruppo di medici a livello internazionale con competenze specifiche nel settore. In particolare ha steso in collaborazione con Carcano, che è presidente della Scuola di Medicina dell’Università dell’Insubria, il capitolo sulla chirurgia di emergenza in ambiente montano.

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Un hub regionale per i politraumi

«È un grande onore per me e per tutta la nostra azienda – ha commentato Gianni Bonelli, direttore generale dell’Asst Sette Laghi – commentare la pubblicazione di questo volume. Il lavoro coordinato da Festi è un’opera importante che conferma la qualità dei nostri professionisti che si confrontano quotidianamente con i massimi specialisti a livello mondiale nelle diverse discipline mediche. In quanto hub a livello regionale per i politraumi siamo già attrezzati nell’ospitare pazienti a seguito di incidenti stradali e cadute accidentali. Per la collocazione geografica – prosegue Bonelli – e per l’articolazione sul territorio delle sue strutture, Asst Sette Laghi è il luogo ideale dove realizzare un centro di eccellenza internazionale sulla medicina della montagna. Abbiamo tutte le competenze e le professionalità interne per poterlo fare».

La grande sfida delle Olimpiadi invernali del 2026

«Mi compiaccio anch’io per questo lavoro – ha commentato Angelo Tagliabue, magnifico rettore dell’Università dell’Insubria – che mette in luce ancora una volta l’efficacia della sinergia tra ospedale e università. Mai come ora – ha sottolineato Tagliabue – tale sinergia si può esprimere al meglio delle sue possibilità, do atto che l’attuale direzione di Asst Sette Laghi ha saputo valorizzare al massimo la collaborazione tra due istituzioni che sono una indispensabile all’altra». Carcano, dal canto suo, ha tenuto a sottolineare il proprio coinvolgimento nella stesura del capitolo sull’interventistica d’urgenza e ha invitato a cogliere appieno la grande sfida rappresentata delle Olimpiadi invernali del 2026, un momento di irripetibile visibilità mediatica mondiale per tutte le strutture sanitarie specializzate nella gestione degli incidenti in montagna.

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Non è un semplice manuale d’intervento

L’autore ha infine ringraziato l’azienda sanitaria e l’università per il supporto fornito nella stesura del volume. «Nella mia vita – ha sottolineato Festi – ho avuto il privilegio di poter associare la passione per la montagna al mio impegno professionale nella chirurgia di emergenza. Forse per questo l’editore ha pensato a me per coordinare questo lavoro, che non è un semplice manuale d’intervento ma una raccolta completa dei più recenti studi a livello mondiale sulle tecniche d’intervento in montagna, ambiente che, per la severità delle condizioni climatiche e orografiche e per la distanza dai centri attrezzati, obbliga a soluzioni che coniugano tempestività ed efficacia d’intervento unite a una perfetta familiarità con i mezzi di soccorso utilizzati».

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