Per il “caso Cassano Valcuvia” si muovono le istituzioni. «Si troverà una soluzione»

Da sinistra questore, presidente della Provincia, prefetto e comandante provinciale dei Carabinieri

VARESE – Il problema è scoppiato nei giorni scorsi, ma si trascina ormai da diversi mesi e non riguarda il solo paese di Cassano Valcuvia ma in generale tutta l’area limitrofa fino ad arrivare a Luino. La scorsa settimana l’episodio più grave, che ha spinto le istituzioni a sedersi attorno ad un tavolo, che si è riunito oggi, venerdì 23 giugno, a Villa Recalcati (nel video qui sotto le interviste). Obiettivo trovare una soluzione alle problematiche di ordine pubblico legate alla presenza di una comunità che ospita minori stranieri non accompagnati. Un gruppo di lavoro ristretto affronterà il tema per individuare le azioni da mettere in atto.

Comunità in paese

I problemi sono sorti in paese dopo che da circa un anno è attiva una comunità che ospita ragazzi stranieri, al momento 47. Alcuni episodi che li hanno visti protagonisti hanno iniziato ad allarmare i residenti di Cassano, fino ad arrivare ad uno scontro lo scorso sabato dopo che un giovane si era rifiutato di pagare il biglietto del bus. Altre criticità si sono verificate sempre a bordo dei pullman delle valle e anche al mercato di Luino. «È coinvolto tutto il territorio: questi ragazzi quando perdono la trebisonda creano criticità a tutti noi, ecco perché è stato chiesto con forza al prefetto di organizzare questo incontro», ha commentato alla fine della riunione il presidente della Provincia Marco Magrini che aveva sollecitato l’incontro.

Tavolo ristretto

Il tema è stato affrontato dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, alla presenza dei rappresentanti della cooperativa che gestisce la comunità di Cassano Valcuvia, delle forze dell’ordine, dei sindaci e di Comunità Montana Valli del Verbano, con il presidente Simone Castoldi. Si è deciso di affidare proprio all’ente montano la regia di un tavolo ristretto che si riunirà nuovamente per affrontare il tema nel dettaglio. L’obiettivo, ha spiegato il prefetto Salvatore Pasquariello, è quello di «mettere a punto una serie di iniziative e programmi per impegnare al meglio i ragazzi che sono ospitati dalla comunità per lavorare insieme e prevenire le problematiche di ordine pubblico che si sono verificate negli ultimi giorni». Dopo questa prima verifica si svolgerà un’altra riunione in Prefettura, per un ulteriore passaggio insieme ai componenti delle forze dell’ordine.

Clima caldo

«In questo momento in paese il clima è piuttosto caldo, le persone sono esasperate e stanche di certe situazioni – ha commentato il sindaco Serena Barea – È nostro compito cercare di rasserenare gli animi e dare la certezza alla popolazione che non siamo inermi ma stiamo lavorando per questo che purtroppo però è un problema nazionale che non si può risolvere spegnendo e accendendo un interruttore. Cercheremo di tutelare maggiormente la sicurezza del territorio, tutti i comuni sono coinvolti».