Antenne in arrivo a Vergiate e Cimbro? Balzarini vuole vederci chiaro

Cassano antenna Iliad lega

VERGIATE – «Maggiore chiarezza pubblica e trasparenza». È la richiesta di Vergiate 2030 in merito all’installazione di un’antenna di telefonia mobile nel capoluogo – in via Beia – e di una nella frazione di Cimbro, dietro la palestra comunale. Il gruppo di minoranza ha presentato un’interrogazione per avere dettagli sulle operazioni. Perché se da un lato, si legge nel documento, «è meritevole cercare di risolvere le difficoltà di copertura che si registrano da tempo», dall’altro «sappiamo che hanno campi elettromagnetici potenzialmente pericolosi».

Pro e contro

A Vergiate «è comparso un cantiere (nella foto sotto, ndr) che si desume essere per l’installazione di un’antenna di telefonia mobile su terreno di proprietà comunale», dice Vergiate 2030. E lo stesso vale per Cimbro: il gruppo guidato da Romano Balzarini fa riferimento a una delibera di giunta, sottolineando che l’antenna verrà posizionata «nell’area retrostante la palestra comunale, quindi nelle vicinanze della scuola elementare e non distante dall’asilo». E anche se «svolgono un servizio di utilità pubblica, per le esigenze contemporanee», restano una serie di domande rivolte all’amministrazione comunale, sulla base di «limiti e distanze di sicurezza, oltre a norme statali e regionali che disciplinano la materia tecnica».

I permessi

La ricerca di chiarimenti parte dall’antenna a Vergiate. Chiedendo se «è stato adottato il provvedimento di autorizzazione e se è stata sentita Arpa, simulando il loro contributo al campo ambientale prima che vengano installati». O se è prevista un Via «che tenga conto dell’impatto paesaggistico: inoltre, quella zona da Pgt è un’area a pericolosità potenziale legata a possibilità di innesco di fenomeni di versante valutati in base alla pendenza, a evidenze morfologiche a alle caratteristiche geotecniche dei terreni». Fino alle considerazioni sul fatto che «la posizione del nuovo impianto è particolarmente visibile, in pieno centro e vicino alle abitazioni: sono state fatte valutazioni?». Sottolineando, infine, che «il cartello di inizio lavori risulterebbe non compilato». E, se così fosse, «la sua assenza coincide con un’irregolarità dell’attività del cantiere, sanzionabile in modo severo anche».

Le distanze da «edifici sensibili»

Per Cimbro, la richiesta si basa sulle leggi regionali, dice Vergiate 2030, che «impongono distanze di rispetto da edifici sensibili, come scuole, asili, parchi giochi». Ed eventualmente, sulla possibilità che gli impianti siano posati «in altre zone meno impattanti ma che raggiungano lo stesso spettro radio, visto che sono entrambe aree di proprietà comunale».

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