A Villa Toeplitz “Il misterioso caso di Robert Johnson”: viaggio dal blues al rap

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VARESE – Dopo il successo dei concerti ai Giardini Estensi di Varese che hanno visto avvicendarsi i nuovi nomi della scena musicale italiana, comici e grandi interpreti internazionali della musica blues e folk il festival Black & Tube si chiude con due eventi collaterali nella suggestiva cornice di Villa Toeplitz che sabato 4 e domenica 12 settembre, al Tennis bar nel parco, guideranno attraverso la musica afroamericana dalle origini ai giorni nostri.

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A fare da ponte è il documentario “Godfathers and sons”

Nel primo appuntamento di oggi a partire dalle 18.30 si parlerà di blues, di diavoli, religioni e leggende con la scrittrice Sara Bao e di rock con il giornalista Aldo Pedron. L’incontro sarà accompagnato alla voce e alla chitarra da Angelo “Leadbelly” Rossi, storico bluesman varesino, e si concluderà con la proiezione, alle 21.30, di “Godfathers and sons”.
Il documentario, che fa da ponte tra il vecchio blues e il rap, lancerà la giornata successiva del 12 settembre, in cui gli artisti di Street Arts Academy dal pomeriggio si avvicenderanno ai piatti, alle bombolette, al microfono e sulla pista da ballo in una carrellata di discipline della cultura hip-hop. Interverranno poi la giornalista musicale Marta Blumi Tripodi e il rapper Kaso, prima della premiazione del contest rap ProVa.
L’edizione 2021 del festival Black & Tube è organizzata da A.P.S. Black & Blue, Coopuf Eventi, Tube Agency, Filmstudio 90, La Mossa con la collaborazione di Street Arts Academy, Tennis Bar Villa Toeplitz, Slang Music e il contributo del Comune di Varese.

Un patto col Diavolo per suonare la chitarra

Sara Bao è una giovane giornalista musicale esperta di musica blues. Il suo ultimo libro è “Il misterioso caso di Robert Johnson – Incroci religiosi e musicali tra Africa, America e Italia”, che unisce la religione al blues e la storia alla leggenda, in un particolare percorso attraverso atmosfere esoteriche, miti, tradizioni e ovviamente musica.
A far da guida tra le pagine di questo libro c’è Robert Johnson, figura da sempre considerata misteriosa per il suo fantomatico patto col Diavolo in cambio della straordinaria abilità nel suonare la chitarra: i capitoli riguardanti le sue canzoni si alternano a quelli che approfondiscono l’universo magico sacrale delle diverse religioni afroamericane come il Voodoo e il Candomblè. Trovano spazio anche le polveri magiche dell’Hoodoo, le divinità degli antichi Romani, il Tarantismo del Sud Italia e le società segrete haitiane.

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Tradizione americana e vibrazioni positive

Angelo Rossi, soprannominato “Leadbelly”, è considerato dalla critica e dagli appassionati del genere uno dei migliori interpreti di blues tradizionale in Italia: dotato di una voce unica e di uno stile scarno e imprevedibile, è uno dei pochi artisti italiani a riuscire a reinterpretare con credibilità e personalità le leggende del blues rurale americano.
Aldo Pedron è collezionista di dischi, fondatore de “Il Mucchio Selvaggio” ed è stato collaboratore per anni di importanti riviste di settore quali “Buscadero”, “Jam”, “Jamboree” e molte altre. È autore di numerosi libri sulla musica americana: tra i più ci sono “Ry Cooder – il viaggiatore dei suoni”, “Born on the Bayou – La storia dei Creedence Clearwater Revival” e “Good vibrations – La storia dei Beach Boys” (di cui è probabilmente il maggiore esperto in Italia).

Vecchi e nuovi talenti della musica nera

Nel documentario di Marc Levin “Godfathers and sons” la leggenda dell’hip-hop Chuck D (Public Enemy) e Marshall Chess (figlio di Leonard Chess ed erede della Chess Records) ritornano a Chicago per esplorare l’età d’oro del Blues: insieme intendono produrre un album che riunisca i vecchi e i nuovi talenti della musica nera. Oltre ad immagini inedite di repertorio di Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Sonny Boy Williamson, Willie Dixon, sono presenti interpretazioni originali di Koko Taylor, Otis Rush, Chuck D, Common, Ike Turner e Sam Lay.

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