4Exodus: «Legame forte con Villadosia». Tre botteghe nate con il lockdown

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CASALE LITTA – «L’esperienza fatta è stata più forte delle paure, delle fatiche e delle limitazioni: in un tempo “sospeso” si sono riscoperte la qualità della vita e il valore delle relazioni, non solo professionali, ma soprattutto umane». È questo il bilancio tracciato oggi, sabato 2 aprile, dalla comunità 4Exodus di Villadosia nell’incontro che si è tenuto alla presenza di Roberto Sartori, collegato da remoto, vicepresidente della cooperativa sociale e da sempre braccio destro di Don Mazzi. Dal marzo 2020 nella sede posta nella frazione di Casale Litta è cambiato tutto: ospiti ed educatori hanno vissuto insieme per mesi, ventiquattro ore al giorno, con l’obiettivo di offrire cura e sicurezza ai ragazzi accolti.

Un tempo difficile e un’occasione fertile

«La possibilità di stare insieme ci ha permesso di apprezzare la ricchezza dell’essere gruppo. Fuori le persone erano costrette a vivere in solitudine il distanziamento; noi, ospiti e operatori abbiamo invece potuto sperimentare una convivenza nel segno di una normalità che altri non potevano vivere», ha spiegato Giada Marinò, responsabile per Villadosia. Una fase quindi segnata da angoscia e pesantezza paradossalmente ha acquisito, in comunità, caratteristiche di fecondità e leggerezza inedita. «Abbiamo scoperto un nuovo modo di stare insieme ed è aumentato il senso di “casa” e di familiarità», ha aggiunto l’educatore Marco Pagliuca. «La pandemia ci ha obbligato a stare chiusi, a distanza, e quindi abbiamo lavorato per avvicinarci a chi ci circonda, pensando che anche una comunità terapeutica può lavorare a favore del territorio e della cittadinanza, mostrando cura verso le relazioni, ai luoghi e alle persone».

Una rete di solidarietà e scambio sul territorio

«Durante gli auguri pasquali del 2020 abbiamo consegnato al vicinato il nostro primo “dono”, gesto che è perdurato nel tempo, dando vita al settimanale “Giro dei Vicini”, momento realizzato ogni giovedì con la consegna di piccoli pensieri (biscotti, focacce, etc.)», ha raccontato Pagliuca. «In modo inatteso abbiamo nel tempo scoperto che gli abitanti di Villadosia non solo ci aspettano, ma conoscono ormai per nome ogni ospite della comunità. Ci siamo preparati per creare ed essere parte di una reale e concreta rete di solidarietà e scambio sul territorio. I ragazzi ospiti sono stati coinvolti per piccoli servizi di prossimità, che hanno creato un legame forte: le persone hanno colto il nostro intento, apprezzato la nostra collaborazione e ci hanno contraccambiato sostenendo le nostre attività, dando così dimostrazione di un prezioso abbattimento di pregiudizi».

Competenze da spendere nel mercato del lavoro

Nel tempo sospeso del lockdown è stata progettata la realizzazione di un sistema di botteghe, ovvero attività economiche del settore ristorazione, falegnameria e servizi nel quale acquisire competenze da spendere all’interno del mercato del lavoro, in collaborazione con il mondo dell’imprenditoria. Da marzo 2020 è nato il “Laboratorio Artigianale di produzione Pizza & Focacce”, una proposta creativa e ricreativa in un momento in cui la chiusura alimentava monotonia e noia, potenzialmente distruttive. «Abbiamo iniziato ad accendere il nostro forno a legna in cortile per sperimentare pizze e focacce da mangiare insieme in comunità e ci siamo resi conto che poteva essere un’opportunità educativa formativa, e di reinserimento lavorativo per i ragazzi, ma anche un’occasione di scambio con il vicinato e il territorio». A novembre è poi arrivata una vera e propria attività di produzione e vendita con la consegna a domicilio di pizza d’asporto.

Le partnership con le imprese

Da dicembre 2021 è stato creato un altro laboratorio artigianale dedicato a prodotti da forno e pasticceria. A cui è seguita la bottega “RI.FA. – Riuso e Falegnameria”, un laboratorio di riciclo creativo di materiali recuperati per realizzare manufatti che, espressione delle capacità artistiche degli ospiti, vanno a sostenere il progetto stesso e le attività correlate. «Inoltre, nel tentativo di dare risposte alle tante piccole richieste che ci arrivano dal territorio, abbiamo pensato di lanciare anche i servizi di prossimità: sgomberi, traslochi, imbiancature, tinteggiature, giardinaggio e piccole manutenzioni. Non potevamo però fermarci qui, era necessario costruire delle partnership con delle imprese del territorio per inserire i ragazzi: è nata così la collaborazione con “Marchini Piante” di Busto Arsizio, la scuderia “Il Poggio” di Fagnano Olona, e “Radice Srl” della Brianza. E vogliamo aprire un’attività di ristorazione a Cimbro».

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