MALPENSA – Un investimento da 250milioni, quello di Regione Lombardia. Con l’obiettivo di rivoluzionare il sistema del trasporto pubblico. Come? «Con un cambio della flotta degli autobus, che ci porterà nel 2026 ad aver sostituito circa 1200 mezzi». Così Franco Lucente, assessore ai Trasporti e alla Mobilità al Pirellone. Parole pronunciate oggi, 19 ottobre, a seguito del convegno che si è svolto a Volandia per promuovere la campagna “VaiColBus”. Un’iniziativa promossa da Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) con lo scopo proporre una modalità alternativa al trasporto privato per decongestionare le città.
L’investimento sulla flotta autobus
Per un momento Volandia si è “spogliata delle ali” per affrontare i temi dello spostamento su strada. «Un importantissimo convegno», ha detto Lucente. «Come Regione Lombardia abbiamo sostenuto il tema della neutralità tecnologica, con un impegno importante di 250milioni per il cambio della flotta degli autobus, guardando non solo all’elettrico, ma anche all’ibrido e a ogni forma di abbattimento delle emissioni». Un investimento «sul quale torneremo anche nei prossimi anni». Un incontro per precisare la posizione di Regione: «Siamo contrari alle forme di limitazione, soprattutto quando ci sono imprese che lavorano per fornire un servizio importante a tutti i cittadini». Un riferimento, in particolare, che va alla blocco dell’Area C a Milano: «Poteva essere rinviato di qualche mese, per consentire alle aziende di organizzarsi nel modo migliore».
I vantaggi dei mezzi pubblici
A rappresentare Anav, il presidente Nicola Biscotti: «Questa campagna è finalizzata a recuperare viaggiatori, considerando che i servizi pubblici raccolgono non più del 15% della popolazione che esce di casa la mattina», ha spiegato. Incentivando la promozione del sistema autobus, «che è sicuro e decongestiona il traffico». Inoltre «inquina poco, producendo solo lo 0,7% giornaliero».
In ogni caso, ha aggiunto, quello del trasporto pubblico è un sistema che va «rinnovato e modernizzato con nuovi mezzi». In modo che non sia più visto come «un problema, ma come un’opportunità, considerando che serviamo le fasce più deboli della popolazione». Sono le persone che «non hanno alternative, quindi dobbiamo rispondere sempre più alle esigenze dei cittadini».