50 bambini ucraini accolti in tre mesi nelle scuole di Varese. Ora i centri estivi

VARESE – Dall’inizio della guerra nell’Europa dell’est sono una cinquantina i bambini e le bambine provenienti dall’Ucraina che hanno iniziato a frequentare le scuole di Varese, a partire dai primi due arrivati, i gemelli Martin e Maiia. Fondamentale in loro supporto il centro Nai (Neo Arrivati in Italia), una realtà consolidata nella città giardino in cui gli alunni stranieri hanno potuto apprendere le basi della lingua italiana. L’accoglienza proseguirà ora con i centri estivi.

Prima alfabetizzazione

A sottolineare l’importanza del Nai, attivo da anni a Varese, è l’assessore ai servizi educativi Rossella Dimaggio, che spiega il funzionamento del centro. «I bambini vengono iscritti regolarmente a scuola e frequentano il centro Nai finché non sono in grado di comunicare in italiano con una prima alfabetizzazione. Varese credo che sia stata la prima città ad inserire bambini ucraini». In questo modo è stato agevolato l’ingresso a scuola di circa 50 studenti in fuga dalla guerra. Il numero dei bambini ucraini presenti sul territorio è però più alto, visto che alcuni hanno continuato a frequentare le lezioni delle scuole di origine attraverso la Dad.

Il centro Nai

Presso il centro Nai, che ha sede nella scuola Parini di Giubiano (nella foto sotto), i bambini stranieri imparano le prime basi di italiano indispensabili per iniziare con più serenità il loro percorso scolastico. Il progetto di prima alfabetizzazione del Comune di Varese è realizzato in collaborazione con gli istituti scolastici cittadini ed è aperto a bambini di elementari e medie, che frequentano per quattro giorni alla settimana le aule dedicate al progetto. Ad accoglierli trovano insegnanti, educatrici comunali e mediatori culturali. Un giorno alla settimana gli alunni frequentano invece la loro scuola di appartenenza. Questo percorso si conclude poi con il completo inserimento a scuola degli alunni ed è personalizzato sull’esperienza di ciascun bambino. In media ogni bambino trascorre al Nai circa un mese. Il corso è un momento non solo di alfabetizzazione ma anche di inclusione nella nuova esperienza scolastica che i bambini si apprestano a vivere.

Ora i centri estivi

Con la fine dell’anno scolastico l’accoglienza dei bambini ucraini presenti sul territorio continuerà ora con le attività dei centri estivi. Palazzo Estense ha messo a disposizione un fondo comunale di circa 20mila euro con cui sono stati coperti i buoni pasto per le scuole e tramite il quale verranno sostenute anche le attività estive. In vista del prossimo anno l’auspicio dell’amministrazione è quello che possano arrivare dei fondi a sostegno del Comune, tema che è stato al centro di un incontro con Anci. «Ci aspettiamo un contributo per il futuro anno scolastico – conclude Dimaggio – perché l’inserimento a scuola prevederà un maggior numero di insegnanti, di mediatori comunali e anche dei mediatori linguistici: vedremo come si muovono le cose per settembre».