“Spaccata” da Gucci a Varese: presa la banda dell’ariete. Due in manette

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VARESE – Questa mattina, venerdì 24 aprile, i carabinieri del reparto operativo di Varese hanno eseguito ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale del luogo, nei confronti di un 43enne di origini bosniache ed un 37enne serbo, ritenuti i principali responsabili di un furto commesso nel mese di novembre 2019 ai danni della boutique Gucci, del centro storico di Varese.  Nella circostanza, quattro persone incappucciate erano state riprese dal circuito di videosorveglianza del negozio dopo aver infranto la vetrina principale ed aver svaligiato – in meno di quattro minuti – l’intera boutique, rubando merce del valore di oltre 100mila euro.

La merce rubata rivenduta all’estero

Le complesse indagini, immediatamente avviate dagli organi investigativi del comando provinciale, coordinate dalla Procura della Repubblica di Varese, hanno consentito di risalire all’identità dei principali responsabili del furto e di ricostruire il “modus operandi” utilizzato dai ladri, collaudato nei minimi dettagli al punto di diventare una vera e propria “firma” dell’organizzazione: dopo accurati sopralluoghi in località dislocate in tutto il centro-nord Italia, durante i quali venivano individuati gli esercizi commerciali ritenuti più idonei al colpo, solitamente effettuati a bordo di autovetture noleggiate “a lungo termine”, tramite chiavi speciali per la decodifica delle centraline, i malfattori rubavano specifici modelli di autovetture. Sceglievano sempre le stesse tipologie di auto sportive – da utilizzare per la fuga – e di monovolumi, che invece lanciavano ad alta velocità contro manufatti in legno artigianalmente costruiti, che utilizzavano come “arieti” per l’abbattimento delle vetrine di prestigiosi negozi; una volta all’interno, con l’aiuto di capienti reti da pesca, si appropriavano di costosi capi d’abbigliamento e cosmetici, riuscendo a fuggire nel giro di tre o quattro minuti. Allontanatisi dal luogo del furto, abbandonavano l’autovettura rubata dopo averne ripulito l’interno con liquidi disinfettanti, per eliminare qualsiasi traccia che potesse servire alla loro identificazione. La merce rubata veniva poi rivenduta, prevalentemente all’estero.

Furti in tutta la Lombardia

La complessa attività, svolta in vari luoghi del nord Italia, ha permesso di accertare che i due arrestati, stabilmente residenti sul territorio nazionale, erano coadiuvati da complici “trasfertisti”, che giungevano dal Paese di origine tramite i bus di linea che percorrono la tratta Belgrado – Milano; questi ultimi sono stati identificati e denunciati all’Autorità Giudiziaria. L’analisi della strategia della banda ha permesso agli investigatori di ritrovare otto auto rubate, già posizionate per essere utilizzate per compiere altrettanti furti in provincia di Bergamo, Monza e Milano, e di toglierle dalla disponibilità della banda prima che i furti fossero commessi. Sono tutt’ora in corso indagini volte ad accertare la responsabilità della banda in ordine ad altri furti precedentemente commessi in altre località d’Italia. La misura cautelare è stata notificata ai responsabili, al momento già in carcere, poiché, nel corso dell’attività investigativa, erano già stati sottoposti a fermo dagli stessi carabinieri di Varese, che li avevano sorpresi insieme ad altri due complici dopo che avevano nascosto in un garage nella loro disponibilità profumi e cosmetici di marca, per un valore di oltre 90mila euro, rubati poche ore prima con le stesse modalità sopra descritte (vetrata infranta con un ariete) ai danni di una profumeria di Vimodrone; in quell’occasione i carabinieri di Varese oltre ad aver portato in carcere i quattro responsabili dell’evento, avevano recuperato interamente la refurtiva e l’avevano restituita il giorno stesso al proprietario.

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