GALLARATE – Si tratta soltanto di una coincidenza e non di un’inversione di tendenza, ma vedere il reparto di Neonatologia di Gallarate pieno come non lo era da tempo è un segnale di speranza per il futuro. Tra ieri, 21 luglio, e oggi sono nati ben 14 bambini.
Ben arrivati
Si tratta di 10 maschi e 4 femmine. Un «baby boom» al Sant’Antonio Abate: così lo definisce l’Asst Valle Olona mandando gli auguri ai neogenitori e il ben arrivato ai loro piccoli, nati ai tempi del Covid e con misure stringenti che rendono un po’ differente il momento tanto atteso. La mamma deve fare il travaglio da sola e il papà viene ammesso solo in sala parto. Il tempo di assistere alla nascita, di prendere in braccio il proprio figlio e poi deve lasciare la struttura fino alle dimissioni. La madre infatti vive la degenza in totale solitudine, senza la possibilità di ricevere visite.
Crollo delle nascite
Il baby boom di Gallarate è un fatto straordinario perché la rapida caduta della natalità dura orma da anni e potrebbe subire un’ulteriore accelerazione nel periodo post-Covid. «Recenti simulazioni – si legge nel rapporto Istat risalente a un mese fa – che tengono conto del clima di incertezza e paura associato alla pandemia in atto, mettono in luce un suo primo effetto nell’immediato futuro; un calo che dovrebbe mantenersi nell’ordine di poco meno di 10mila nati in Italia, ripartiti per un terzo nel 2020 e per due terzi nel 2021». E La prospettiva peggiora se si tiene conto dello choc sull’occupazione. «I nati scenderebbero a circa 426mila nel bilancio finale del corrente anno, per poi ridursi a 396mila, nel caso più sfavorevole, in quello del 2021».
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