Busto, l’Ad di Eolo chiarisce la sua posizione: presto potrebbe tornare libero

BUSTO ARSIZIO – Ha parlato per oltre tre ore Luca Spada, comparso questa mattina davanti al gip di Busto Arsizio Piera Bossi, in sede di interrogatorio di garanzia dopo l’arresto avvenuto martedì 27 novembre. L’Ad di Eolo, assistito dall’avvocato del foro di Milano Mario Zanchetti, non si è sottratto al confronto. Anzi nel corso dell’interrogatorio Spada ha prodotto anche una copiosa documentazione a sostegno delle sue affermazioni. Di fatto per l’Ad la vicenda, risalente a due anni fa, era già stata chiarita nel 2016. La documentazione è adesso al vaglio dell’autorità giudiziaria: se le affermazioni di Spada trovassero conferma nelle carte prodotte (come sembrerebbe) l’Ad di Eolo potrebbe tornare in libertà da già da lunedì. La procura sarebbe infatti intenzionata a depositare parere favorevole alla revoca della misura di custodia cautelare a suo carico.

Solo due le radiofrequenze al centro dell’inchiesta

In seno all’inchiesta condotta dalla guardia di finanza e coordinata dal pubblico ministero Nicola Rossato a Spada vengono contestate le accuse di truffa ai danni dello Stato pluriaggravata e furto di radiofrequenze non autorizzate pluriaggravato. Il capo di imputazione relativo alla turbata libertà dell’esercizio di un’industria o di un commercio è caduto ancora prima dell’esecuzione di una misura di custodia cautelare decisamente forte: Spada è stato messo agli arresti domiciliari. Alle 10.30 di oggi, venerdì 30 novembre, l’Ad ha iniziato il lungo interrogatorio terminato poco prima delle 14.

Le segnalazioni arrivate dai colossi delle telecomunicazioni concorrenti di Eolo

Secondo quanto dichiarato dall’indagato sarebbero due le radiofrequenze finite nel mirino degli inquirenti. Due radiofrequenze che Eolo non utilizza più dal 2016, cioè da due anni. Le segnalazioni sulle presunte irregolarità erano arrivate dai colossi della telecomunicazione, diretti concorrenti di Eolo. Di queste due radiofrequenze una sarebbe stata utilizzata in via sperimentale previa autorizzazione del ministero delle Telecomunicazioni. La seconda, comunque libera, sarebbe stata utilizzata per un breve periodo: la radiofrequenza, tra l’altro, raggiungeva un’area montana decisamente spopolata. L’utilizzo del canale, cessato sempre da almeno due anni, era già stato sanato da Eolo che aveva versato, come richiesto dalle competenti autorità, 100mila euro per l’uso della radiofrequenza. Ora tutta la documentazione è al vaglio dell’autorità giudiziaria. Tuttavia la procura potrebbe dare già nelle prossime ore parere favorevole alla revoca della misura di custodia cautelare e Spada potrebbe tornare rapidamente in libertà.

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