LA RICETTA DEL DOTTORE Sformato di verza

di Patrizia Magnani
(Dottoressa della Fondazione Iseni y Nervi Città della Salute)

Lo sformato di verza è un piatto saporito e nutriente, ottimo come secondo o piatto unico!

INGREDIENTI:

  • Una verza
  • 4 uova
  • 50 g di farina
  • 50 g di parmigiano grattugiato + 3 cucchiai
  • 400 ml di latte intero
  • 60 ml di olio d’oliva
  • 3 cucchiai di farina di mais
  • Pepe

PREPARAZIONE:

Affettate sottilmente la verza, lavatela e lasciatela in ammollo in acqua bollente per 5 minuti per ammorbidirla. Scolatela, asciugatela su un canovaccio e tritatela grossolanamente con un coltello.

Sbattete le uova, la farina, il parmigiano, il latte e l’olio d’oliva nel mixer. Aggiungete a questo composto la verza, pepate. Imburrate una pirofila antiaderente, cospargetela con un cucchiaio di polenta e uno di formaggio grattugiato. Versateci il composto e livellate. Spolverizzate la superficie con 2 cucchiai ciascuno di polenta e parmigiano, zigzagate con olio e infornate a 180° per 30-40 minuti o finché diventa dorato. Servite tiepido.

PROPRIETA’ BENEFICHE:

Il cavolo verza è un ortaggio davvero poco calorico e molto saziante: una porzione da 100 g apporta solo 27 kcal. La maggior parte dell’energia è data dai carboidrati, che costituiscono il 6% del peso, mentre le proteine ne formano solo il 2% e la quantità di grassi è quasi assente.

La verza contiene vitamina A, vitamina C, e vitamina K. In più, è ricca di sali minerali come il potassio, il ferro, il fosforo, il calcio e lo zolfo (al quale si deve il suo caratteristico odore durante la cottura), elementi indispensabili per la costituzione di cellule e tessuti e per l’idratazione cutanea.

Si sconsiglia il consumo di verza in soggetti che:

  • Utilizzano farmaci anticoagulanti: l’elevata concentrazione di vitamina K (vitamina che favorisce la coagulazione del sangue) presente nella verza, ostacola l’effetto di questi farmaci.
  • Soffrono di disturbi alla tiroide: un consumo eccessivo di verza e di crucifere, specialmente crude, può avere un effetto gozzigeno e quindi interferire con il metabolismo dello iodio inibendo la funzionalità della tiroide.
  • Soffrono di colon irritabile: a causa dell’elevato contenuto di fibre e di polioli, un consumo elevato di questo cavolo può determinare lo sviluppo di gas intestinali e diarrea in soggetti particolarmente sensibili.

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