GALLARATE – Non c’è al momento, nei piani di Pierfrancesco Majorino, il blocco totale del progetto per la realizzazione del nuovo ospedale Busto-Gallarate. Ma secondo il candidato presidente per il centrosinistra alla Regione Lombardia, «Il problema è verificare le condizioni perché possa essere realizzato».
Promesse inaccettabili
Lo ha detto oggi, 17 gennaio, intervenuto a Gallarate per una serie di appuntamenti elettorali. E’ stato accolto dal consigliere comunale Anna Zambon, che gli ha consegnato le proposte elaborate dal circolo locale sull’ospedale unico, e dal consigliere regionale Samuele Astuti che ha ricordato «l’inaccettabile depotenziamento delle attuali strutture sanitarie del territorio» proprio a causa del miraggio del nuovo nosocomio.
«Da otto anni – ha detto Majorino – assistiamo a un inaccettabile elenco di promesse. Per il sito scelto ci sono problemi ambientali e viabilistici. E’un progetto bellissimo, ma purtroppo si è fatto il contrario di quello che andava fatto umiliando il territorio che dovrebbe servire». E ancora: «Siamo di fronte a un intervento venduto come possibile al di fuori di ogni programmazione e di verifica effettiva. Serve un approfondimento e Attilio Fontana dovrebbe essere chiamato a rispondere per le sue responsabilità».
Majorino a Busto
Sul tema Majorino tornerà a parlarne venerdì 20 alle 21 ai Molini Marzoli di Busto Arsizio, affrontando il tema della riforma sanitaria insieme con il consigliere comunale Valentina Verga, che è candidata per la città di Busto in Regione.
La posizione del Pd di Busto la anticipa il capogruppo Maurizio Maggioni:
L’obiettivo di costruire un Ospedale territoriale di Malpensa all’interno di una più forte rete sanitaria locale avrebbe meritato, da sette anni a questa parte, un’ elaborazione programmatica e progettuale all’altezza di un territorio strategico per Regione Lombardia, che avrebbe richiesto un protagonismo attivo dell’Assessorato regionale e delle Amministrazioni locali.
Cosi non è stato. Anzi all’inerzia intorno ai problemi posti da un nuovo progetto, si è affiancata la depauperazione dei servizi esistenti. E ciò pone l’esigenza di cambiare passo e metodo. Ci sono le possibilità e i tempi per farlo, considerando temi specifici con dibattiti con professionisti , tecnici e associazioni.
Il nostro primo impegno accanto alla prospettiva di un cambio di direzione programmatica in Regione Lombardia è quello di assicurare la continuità ed il miglioramento dei servizi sanitari rafforzando l’ospedale esistente e realizzando le case della salute e gli ospedali di comunità, unica possibilità per garantire anche la qualità di qualsiasi nuovo progetto.