Qatargate, Panzeri fa il nome di Lara Comi: «Ho visto 60mila euro nella sua valigia»

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BRUXELLES – Inchiesta Qatargate: Massimo Panzeri fa il nome di Lara Comi. Dell’europarlamentare saronnese Panzeri ha parlato nel corso di un interrogatorio lo scorso 3 febbraio. Lo riporta il quotidiano La Repubblica.

L’interrogatorio di Panzeri

«C’è stato un incontro a Doha, nella primavera del 2019. Con il ministro Al Marri, Francesco Giorgi, l’algerino (Boudjellal, ndr) e io, Andrea Cozzolino, Lara Comi. Penso che Eva Kaili fosse presente, ma la decisione presa, in termini di denaro per i deputati, includeva anche lei. Al termine, i qatarini hanno deciso di mettere a disposizione per le campagne elettorali dei tre, 250 mila euro ciascuno. Ed è stato fatto», queste le parole di Panzeri riportate oggi da Repubblica.  Panzeri parla anche dei presunti finanziamenti del Qatar per la campagna di Susanna Camusso a leader del sindacato mondiale.

I soldi in valigia

«Queste persone accettavano denaro in cambio della tutela degli interessi del Qatar come parte del loro lavoro parlamentare. Si stabilì che Giorgi assumesse il ruolo di assistente di Cozzolino. I soldi sono arrivati a casa sua, un milione e 250 mila euro in contanti. C’erano anche 250 mila euro per me e per lui», ha affermato ancora Panzeri. Panzeri avrebbe affermato che Comi gli avrebbe chiesto il favore di custodirgli una borsa. Comi venne poi arrestata nell’inchiesta Mensa dei poveri. «A seguito della situazione, sono andato da Meroni e abbiamo aperto la borsa. Ho visto dei vestiti e dei libri vuoti all’interno, con contanti tra 60 e 70mila euro, non li ho contati. Quindi ho preso tutto, ho deciso di buttare via i soldi nella spazzatura. Meroni ha visto i soldi ma non ha preso niente». L’avvocato di Comi, Gian Piero Biancolella, ha già precisato che Comi non prese alcun finanziamento per la campagna elettorale del 2019.

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