I rondoni tornano a Jerago dopo un volo di 10mila chilometri. Pronti ad accoglierli

JERAGO CON ORAGO – I rondoni stanno per tornare: il loro arrivo a Jerago con Orago è previsto prima della metà di aprile. Tra un mese torneranno “a casa” per nidificare dopo aver percorso circa 10mila chilometri in arrivo dall’Africa sub-equatoriale. E Jerago si prepara ad accoglierli, nella torre di villa Cova, sede del Municipio.

Un pannello per la torre

Come spiega Milo Manica, responsabile del progetto Sulle Ali dei Rondoni, importante iniziativa realizzata con la collaborazione di Lipu Varese e il Gruppo Insubrico Ornitologia, con il patrocinio, in questo caso, del Comune di Jerago con Orago: «In vista del ritorno dei rondoni l’amministrazione di Jerago con Orago ha deciso di installare il pannello ricevuto nell’ambito del progetto “Sulle ali dei rondoni”. La torre di Jerago è seguita dal 2018 e si presenta come la principale torre passeraia utilizzata da rondoni presente in provincia di Varese. Abbiamo anche già eseguito la pulizia della torre affinché il luogo sia pronto ad accogliere i rondoni». Il pannello, posto in prossimità dell’ingresso al parco jeraghese di villa Cova che ospita la torre, fornisce tutta una serie di informazioni e curiosità sui rondoni. E rientra tra i pannelli installati grazie al progetto Sulle Ali dei Rondoni, che vede i “gemelli” già installati a Gallarate, Busto Arsizio e Cislago.

Il pannello

«Abbiamo ricevuto questo pannello qualche tempo fa ad un convegno in cui si riconosceva il valore della nostra torre rondonaia oggetto di studio e ricerca a livello internazionale, sostenuta in parte anche con il fondo di solidarità della giunta comunale – ricorda il sindaco di Jerago con Orago Emilio Aliverti – l’abbiamo posizionato per riassumere questa storia interessantissima e molto avvincente di collaborazione con la LIPU e la ricerca universitaria, che intendiamo continuare a sostenere anche in futuro».

Grandi volatori

Non solo: lo stesso progetto abbracciato dalla Provincia di Varese, ha visto l’adesione di altre realtà, tra cui Bergamo, Lecco e Como. E’ una sorta di Pedemontana dei Rondoni quella che si intende realizzare. «Abbiamo preso contatti anche con il Novara birdwatcher – spiega Manica – Realtà fortemente interessata al tema. L’idea è appunto quella di creare un’ampia fascia territoriale che possa ospitare la nidificazione di questi uccelli. Che sono grandi volatori: si fermano solo per nidificare. E questa è la nostra migliore occasione per osservarli. Una sorta di laboratorio per comprenderne i comportamenti: un fatto assolutamente importante sul fronte di ornitologia e biologia».

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