A Busto il consiglio sarà ancora a porte chiuse. Mariani: «Spero per l’ultima volta»

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BUSTO ARSIZIO – Il consiglio comunale come gli stadi di calcio. Ancora troppo presto per riaprire le porte al pubblico e alla stampa: la seduta convocata per martedì 22 settembre alle 21 sarà anche questa volta da remoto in videoconferenza, trasmessa in streaming. «È stata una decisione condivisa con il sindaco» rivela il presidente del consiglio comunale Valerio Mariani. Così, mentre le commissioni consiliari e le sedute di giunta hanno già ripreso a svolgersi regolarmente in presenza, con le mascherine e i distanziamenti, il dibattito dell’assemblea civica continuerà a svolgersi a distanza. E a porte chiuse. «I cittadini potranno seguire la seduta esclusivamente in streaming» si legge sul sito web di Palazzo Gilardoni.

«Prima le scuole, poi si vedrà»

«Riaprire con le norme Covid sarebbe complicato non tanto per i 24 consiglieri, ma per gli assessori e tutti coloro che stanno dietro, dirigenti e funzionari – spiega il presidente del consiglio – aspettiamo che passino le prime due settimane dopo la ripartenza delle scuole, poi ad ottobre se la situazione dei contagi lo permetterà contiamo di poter tornare in presenza». Un po’ come per gli stadi di calcio, che rimangono senza il pubblico perché, così spiegano dal governo, la priorità sono le scuole. Eppure la “macchina” per riaprire le porte della sala esagonale in parte sarebbe anche già pronta, con i separatori in plexiglas e tutti gli strumenti necessari per garantire il distanziamento e l’igienizzazione. Ma si è preferito rimandare la riapertura delle porte dal pubblico e alla stampa. Si dovrà continuare a seguire il consiglio online.

I punti in discussione

L’ordine del giorno è stato firmato il 16 settembre scorso dal presidente del consiglio comunale Valerio Mariani, rappresentante del Pd. Ci sono 12 punti in discussione, tra cui la mozione Covid che è stata concordata tra tutti i gruppi consiliari e approvata all’unanimità in commissione sanità, ma anche l’acquisizione dei depuratori da parte del gestore idrico provinciale Alfa Srl con la fusione per incorporazione delle società ecologiche. E poi la proposta di delibera di Paola Reguzzoni (Lega) sul regolamento della tassa occupazione suolo pubblico e alcune interrogazioni e mozioni, tra cui quelle già più volte rinviate sul caso Coop (presentata da Busto al Centro) e sulla società Noka (firmata Diego Cornacchia), e quelle più recenti sulle emissioni Accam (Pd) e sulle piste ciclabili (ancora BaC).

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