A Legnano l’ultimo saluto al carabiniere vittima di un incidente in montagna

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LEGNANO – Se non la città, la piazza che ne è il cuore si è fermata questa mattina, venerdì 22 luglio, a Legnano, per il funerale del vicebrigadiere Saverio Cirillo, morto dopo una caduta domenica scorsa durante un’’escursione in montagna nel Cantone Ticino (nella foto; sotto, l’arrivo del feretro in chiesa).

Laureato in Scienze economiche e in Scienze politiche a indirizzo internazionale, Cirillo era da anni in servizio a Legnano dopo aver vinto il concorso di sottufficiale e dopo aver svolto le prime esperienze a Bolzano. L’ultimo saluto allo sfortunato carabiniere è stato celebrato nella basilica di San Magno in un clima di grande partecipazione e commozione. La chiesa era gremita di parenti, amici, colleghi e cittadini, con molta gente rimasta in piedi e sul sagrato. Presenti autorità civili e militari fra le quali i sindaci di Legnano, Nerviano, San Giorgio su Legnano e San Vittore Olona, il comandante della Compagnia Carabinieri di Legnano, maggiore Alfonso Falcucci, e il comandante della Stazione Carabinieri cittadina, luogotenente Domenico D’Errico.

Un volto amico delle persone fragili

«La caserma di Legnano dei Carabinieri – ha ricordato nell’omelia il prevosto della città, Angelo Cairati – è stata colpita duramente dai lutti in questi anni, con una vittima di cancro e un’altra di un incidente di moto. Sotto le loro divise ci sono degli uomini, persone con sentimenti e preoccupazioni che si dedicano come tutti ai propri impegni, al lavoro e alla famiglia. Al di là delle cariche, in questo siamo tutti umani. Anch’io ho una “divisa” e credo nella potenza di una parola buona nonostante i lutti che stiamo vivendo.

«È bello che siete venuti in molti, anche i funerali hanno questi momenti di bellezza, come la vicinanza di tanti alla famiglia, a cominciare dalla mamma Fiorella e dal papà Pietro. Sarebbe bello che questa amicizia civica e questa solidarietà ci unissero anche nella vita di tutti i giorni: in termini civili, è quello che si chiama bene comune». Monsignor Cairati ha quindi ricordato quanto il vicebrigadiere Cirillo si fosse distinto nel suo lavoro per «la sensibilità e la competenza soprattutto nell’occuparsi dei “codici rossi” per la tutela delle persone più fragili, come dimostrano i numerosi attestati di cordoglio e di stima che ho ricevuto e quelli da lui stesso ricevuti dall’Arma durante il servizio».

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