FERNO – Si è chiusa con un bilancio più che positivo la prima parte del centro estivo organizzato a Ferno dall’amministrazione comunale: circa trenta ragazzi che durante l’anno hanno frequentato le scuole elementari e medie che si sono ritrovati al campus per due settimane (dal 15 al 25 luglio), coordinati e animati dagli educatori della cooperativa Unison. Con una buona alternativa offerta ai genitori che, a scuole e oratorio chiusi, non sapevano come intrattenere i figli, o dove lasciarli in un posto sicuro. E divertente.
Aperto anche ai non residenti
Mentre in Comuni vicini, come a Samarate, è scoppiata la polemica per la mancata attivazione del centro estivo, quello di Ferno, nel suo anno d’esordio, raccoglie consensi. Anche da fuori paese: l’iscrizione era aperta anche per i ragazzi non residenti, e due erano effettivamente di Comuni limitrofi. Ha colto dunque nel segno il progetto pensato (e voluto da tempo) dagli assessorati alla Cultura e al Sociale guidati da Sarah Foti e Mauro Cerutti, che «a completamento dell’offerta scolastica e dell’oratorio» hanno allargato la proposta alle famiglie. Pensando a chi ancora non è in ferie in queste settimane. Il centro estivo è stato pensato per coprire le settimane scoperte da altri servizi, e quindi quelle centrali di luglio, per ritornare poi dal 26 agosto al 6 settembre: «Le prime due settimane si sono chiuse con una grande festa e abbiamo toccato con mano la soddisfazione di ragazzi e famiglie», commentano assessore e vicesindaco. Che hanno fatto in modo e ottenuto che il campus fosse formativo e non un semplice “parcheggio” per i ragazzi: allo scopo hanno contribuito anche le associazioni fernesi, che sono letteralmente entrate nel centro estivo, per farsi conoscere e per arricchire la proposta per i ragazzi, organizzata per laboratori e che ha affrontato tematiche varie. Buona la prima insomma, ma l’attenzione è già proiettata alla seconda parte, per cui sono già una ventina le iscrizioni.
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