Accordo fiscale Italia-Svizzera alla Camera: cosa cambierà per i frontalieri

La dogana di Gaggiolo, attraversata giornalmente da migliaia di frontalieri

VARESE – Dopo essere stato approvato dal Senato lo scorso febbraio il nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera è giunto questa settimana in aula alla Camera. A seguito del vaglio di Montecitorio l’intesa andrà a sostituire quella in vigore dal 1974. Un provvedimento di grande rilievo per il sistema economico varesino: sono circa 30mila i lavoratori che quotidianamente attraversano il confine, con un forte impatto sulla vita di molti comuni di frontiera. Per capire nel concreto che cosa cambierà la Camera di Commercio organizza un webinar in programma il prossimo 14 aprile.

Le novità principali

La normativa che dovrebbe entrare in vigore dall’1 gennaio 2024 tra le novità di maggior rilievo prevede un modello di tassazione concorrente anziché l’attuale sistema del ristorno delle quote fiscali pagate in Svizzera dai frontalieri. In buona sostanza, col nuovo modello, il frontaliere pagherà alla Confederazione l’aliquota prevista, mentre in Italia dovrà versare la parte restante fino alla concorrenza delle percentuale di imposta italiana. Questo comporterà, quindi, la fine dei ristorni dei fondi dei frontalieri ai Comuni, ma con un sistema graduale che si allungherà nei suoi effetti progressivi lungo una decina d’anni. L’impatto fiscale non riguarderà gli attuali frontalieri, per i quali il modello di tassazione non cambierà sulla base dei “diritti acquisiti”, bensì quelli che entreranno nel mercato del lavoro elvetico dopo l’entrata in vigore del nuovo accordo.

Le clausole

Nel frattempo le organizzazioni sindacali e i comuni di frontiera hanno ottenuto dal Governo la sigla di un memorandum che prevede alcune “clausole di salvaguardia” per il passaggio dal vecchio al nuovo sistema. In estrema sintesi, tra queste clausole ci sono l’introduzione di franchigie e la garanzia per gli stessi Comuni di frontiera che, perdendo i ristorni, possano accedere a risorse ad hoc. Tutti questi temi saranno al centro del webinar “Accordo fiscale e tassazione, incontro tematico sulle novità in arrivo” che si terrà venerdì 14 aprile, con inizio alle 17. L’iniziativa è promossa dalla Camera di Commercio in sinergia con i sindacati varesini, che hanno coinvolto anche quelli della Svizzera italiana, nell’ambito di un più ampio progetto che l’ente camerale promuove da anni con la collaborazione delle organizzazioni sindacali e che vede negli “sportelli frontalieri” il proprio asse portante.

Gli interventi

Dopo i saluti introduttivi del presidente di Camera di Commercio Varese, Mauro Vitiello, e a seguito dell’illustrazione del piano d’attività 2023 per i frontalieri messo a punto dall’ente, toccherà ad Andrea Puglia dell’Ocst (Organizzazione cristiano sociale ticinese) entrare nei dettagli del nuovo accordo fiscale. Il memorandum con alcuni dei suoi aspetti che paiono migliorativi della condizione frontaliera sarà al centro dell’intervento congiunto di Debora Pesce (Uil) e Mario Bertana, presidente regionale di un altro sindacato elvetico, l’Unia. A chiusura del seminario online sarà Roberta Tolomeo (Cgil) a illustrare il sistema pensionistico svizzero. La partecipazione è gratuita, le iscrizioni sono online sul sito della Camera di Commercio