Adamo ed Eva al Tirinnanzi di Legnano, Barbara De Rossi reciterà Mark Twain

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LEGNANO – L’incontro dei sentimenti tra uomo e donna sarà descritto dalle parole del grande scrittore Mark Twain. Succederà sabato 15 dicembre al Teatro Tirinnanzi di Legnano, dove alle 21 Francesco Branchetti e Barbara De Rossi porteranno in scena “Il diario di Adamo ed Eva”.

L’arte della mimica e la sua importanza

Con questo nuovo lavoro legato alla prosa d’autore, attori pluripremiati come Barbara De Rossi (Eva) e Francesco Branchetti (Adamo) racconteranno, con l’accompagnamento delle musiche originali di Pino Cangialosi, come potrebbero essere andate davvero le cose “ab initio”. I tratti salienti degli scritti di Mark Twain sul Mito della Creazione, resi vivi e attuali, sono stati riprodotti con fedeltà al testo originale, tradotto da Maura Pettorruso. Barbara De Rossi non ha bisogno di presentazioni: è il volto del cinema, del teatro e della televisione fra i più amati dagli italiani. Francesco Branchetti, attore e regista, ha iniziato a recitare da giovanissimo ispirandosi a divi indimenticabili come, fra i tanti, Vittorio Gassman. Interprete di fiction e film, ha diretto capolavori come “Antonio e Cleopatra” di Shakespeare, “Inno alla terra” (dedicato a S. Francesco) e il recente “Il bacio” del drammaturgo olandese Ger Thijs, con un tour di successo che si è prolungato per due anni. E ha identificato l’ispirazione principale nell’affrontare “Il diario di Adamo ed Eva”: «È stata senz’altro l’arte della mimica. Ne sono un grandissimo amante e ho un passato da mimo, ho studiato con Marcel Marceau che è stato il mio primo maestro. Poi, in scena con noi, ci saranno due mimi straordinari, Umberto Bianchi e Raffaella Zappalà. Per cui la chiave mimica è stata sicuramente fondamentale per l’approccio alla tenerezza dei personaggi, alla poesia, all’umorismo del testo di Mark Twain. Ho praticato quest’arte all’inizio della carriera e in oltre vent’anni di teatro mi è stata molto utile, sia nella mia recitazione che nel curare da regista il lavoro con gli attori».

Un testo sempre attuale

Il testo, a due voci, inizia con l’apparizione di Eva, creatura bizzarra e fantasiosa con la quale Adamo dovrà fare i conti, non essendo abituato ad avere compagnia. È romantica, vanitosa, chiacchierona, con l’abitudine dolce e femminile di assegnare un nome a tutti gli animali. Lui è invece rude e irascibile, innervosito da quella strana creatura che lo segue incuriosita parlando ininterrottamente. Il rapporto appare un vero disastro eppure, d’istinto, Adamo si sente attratto da quello “strano essere dai capelli lunghi”. Poi, dopo la fatidica mela e la caduta dall’Eden, arrivano i figli Caino e Abele che, per molto tempo, crede addirittura possano essere una nuova specie di animali. Le vicende si susseguono tra il romantico e il favolistico fino a che, nonostante le diversità, Adamo ed Eva si rendono conto di amarsi. È l’incontro dei sentimenti tra l’uomo e la donna, con tutte le caratteristiche comuni ai loro omologhi moderni. Dall’opera, che «ha debuttato in prima nazionale al festival teatrale di Borgio Verezzi e raccolto sempre consensi clamorosi», Branchetti trae un messaggio: «Il testo affronta l’argomento con umorismo ma anche con un’analisi psicologica di notevole acume: perciò riusciamo a rispecchiarci in esso ancora oggi. Qualsiasi siano le difficoltà che uomo e donna affrontano per riuscire a starsi accanto, ne vale la pena. L’unica cosa che ha davvero importanza nella vita è questa, avere qualcuno con cui condividere gioie e dolori».

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