Antonelli non firma l’appello a Draghi di Eupolis: «Solo propaganda inutile»

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Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO – «Propaganda inutile. Fossi in Draghi sarei offeso se vengono a dirmi cosa devo fare». Il sindaco di Busto Arsizio e presidente della provincia Emanuele Antonelli spiega perché sotto la lettera promossa dall’associazione Eu-polis e sottoscritta da più di cento sindaci del Varesotto (e non solo), tra cui anche il primo cittadino del capoluogo Davide Galimberti, manca la sua firma. «Ma come, abbiamo un presidente del consiglio osannato da tutta Europa e in prima linea per risolvere il problema dei costi dell’energia, e dovremmo essere noi sindaci a chiedergli di “intervenire immediatamente”? Come se lui non lo sapesse…».

Firma? “No, grazie”

«Fossi in Mario Draghi mi sentirei quasi offeso da una lettera di questo genere – argomenta Antonelli – io sono più che sicuro che già non dorme la notte per trovare una soluzione ad un problema che sta mettendo in ginocchio imprese, famiglie ed enti locali. Siamo tutti preoccupati e ho troppa stima e rispetto per il Premier per non credere che farà tutto quanto è possibile per ridimensionare questa crisi energetica». Ecco perché, quando i promotori della petizione gli hanno chiesto di aderire, il numero uno di Villa Recalcati ha risposto con un cortese ma fermo “No, grazie”.

Draghi non ha bisogno di appelli

«Se a Busto c’è una strada piena di buche e non la sistemo, evidentemente non è perché non ho voglia di farlo o non me ne sono accorto, ma perché non ho le risorse per agire tempestivamente – l’esempio di Antonelli – la stessa cosa vale per la crisi energetica: è chiaro che Draghi, che guida un governo sostenuto dalla maggior parte delle forze politiche in Parlamento, ha ben presente la gravità del problema, senza che glielo ricordino i sindaci della provincia di Varese con una lettera».

«Propaganda inutile»

Così il sindaco di Busto e presidente della Provincia boccia l’iniziativa lanciata da Eu-Polis. «Mi sembra inutile e superflua, buona solo per fare un po’ di propaganda su un argomento troppo serio per essere trattato in questo modo. Questa lettera farà la stessa fine dell’appello a Draghi a rimanere a Palazzo Chigi, un’altra perdita di tempo che infatti è finita in nulla. Ed è il motivo per cui non ci ho messo la firma, né ora né allora».

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