Arriva “Inverno”, Mattana presenta il film horror a Varese: trailer e data di uscita

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Da sinistra: Matteo Inzaghi, Simone Murru, Alessandro Picchi, Davide del Vitto, Irene Terzaghi ed Emanuele Mattana

VARESE – «Un’idea, una cinepresa e la voglia di fare». Così nel 2016 a Lucca Comics & Games il mitico George Romero rispose a Emanuele Mattana, ispirandolo, su quali fossero gli elementi essenziali per realizzare un film sugli zombie. Oggi, martedì 14 novembre, il regista di Cuveglio, nonché autore della storia, ha presentato al Multisala Impero di Varese insieme a Matteo Inzaghi, direttore di Rete 55 e appassionato cinefilo, il trailer di “Inverno”: la prima dell’horror è fissata per martedì 5 dicembre.

Prime volte

«Oggi assistiamo ad alcune prime volte – ha così introdotto l’incontro Inzaghi – non solo quella del primo lungometraggio di Emanuele Mattana, ma anche del primo film interamente girato in Valcuvia. Un’occasione per promuovere il territorio con la settima arte: chi meglio di Andrea Cervini poteva tenerlo a battesimo al Miv?». Di fronte alla platea che raccoglieva gli attori e componenti della troupe, dalla quale sono stati poi chiamati fuori gli attori Simone Murru, Alessandro Picchi, Irene Terzaghi e l’aiuto regista Davide del Vitto, l’ideatore di “Inverno” ha ripercorso i vari momenti della creazione dell’opera: «È stato un lavoro molto faticoso, realizzato grazie al tempo che ognuno di noi gli ha dedicato. E lungo, che è stato però accompagnato dalla voglia di fare da parte di tutti».

«Sono degli eroi»

Un ringraziamento particolare è andato a Giuseppe Niesi, ad di Cumdi srl che ha messo a disposizione la location dell’ex torcitura di Rancio, e ai vari esercenti della zona che hanno offerto il loro sostegno nel corso delle riprese, nonché a Michele Saporito (montaggio ed effetti grafici vfx), Emilio Colussi (effetti audio), Marco Giardina (colonna sonora) ed Emiliano Grisostolo (revisore sceneggiatura). Ma, come ha sottolineato Mattana, tutti i componenti della troupe «sono degli eroi. “Inverno” ha presentato ogni difficoltà caratteristica di un’autoproduzione: dal freddo e l’essere sprovvisti di energia elettrica al dovermi seguire nei cunicoli per girare, fino a tutti gli altri intoppi. Forse la più grande è stata trasmettere al mio operatore di camera, Luca Alberti, ciò che avevo in mente come ripresa, chiedendogli qualcosa che andava al di là dei canoni di lavoro in base a una mia personale idea del montaggio».

La paura dell’ignoto

Mattana si è poi soffermato su alcuni aspetti tecnici, come la scelta di applicare un trucco semplice ma efficace, con l’aiuto della make up artist Anna Del Papa, o di non esagerare troppo con la computer grafica, favorendo il lavoro artigianale di Saporito. Inzaghi, che ha elogiato la sua capacità di valorizzare gli spazi, e in particolare i vuoti «trovando bellezza nella desolazione», ha messo in evidenza la visione critica della società che, in modo simile ad altri registi di genere, emerge da “Inverno”: «Ho inserito vari temi d’attualità, come quelli della droga e dei rave party. Non bisogna poi dimenticare che arriviamo da un’epoca pandemica, giravamo in piena fase green pass. Ma il senso di paura che ho voluto comunicare deriva dall’ignoto, dal non sapere ciò che ti potrai trovare di fronte: questa inquietudine è una metafora della malattia che non ti lascia alcuna via di scampo, da cui non puoi scappare».

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