Castellanza, tantissima gente alla camera ardente per il saluto al sindaco Cerini

CASTELLANZA – C’è la foto, in bianco e nero, che nella sua bellezza ricorda com’è stata Mirella Cerini, con il suo sorriso, da sindaco e da donna. E nella sua crudeltà dice che con la sua morte, che ha lasciato tutti increduli e sgomenti, ci si deve fare i conti. C’è la fascia tricolore stesa sulla bara e sopra ci sono le parole, dolci, di una dipendente, che ancorano il sindaco e la persona nei cuori dei tanti che l’hanno conosciuta e che oggi, mercoledì 1 maggio, sono venuti a Palazzo Brambilla per un saluto. Per porgere una carezza alla bara posizionata al centro della Sala Colonne. Per piangerla e per ricordarla. “Mirella ci mancherai”, recita una frase colorata su un foglio da disegno con un grande cuore, dono di un un piccolo castellanzese.

Ci sono i fiori, quelli dell’amministrazione comunale, della polizia locale, dello staff dell’Up Town, il bar di piazza Castegnate. C’è tanta gente, già prima delle 9, ora di apertura della camera ardente. Allestita in quella che è stata la sua dimora istituzionale. C’è, infatti, qualcuno che ricorda le finestre illuminate del suo ufficio la sera, con il Palazzo ormai vuoto di gente e lei al lavoro. Arriva anche il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, in bicicletta. E’ il primo tra i primi cittadini che sono venuti a salutare Mirella Cerini. Fascia tricolore in tasca, che rimane lì. Si commuove. Dopo il saluto resta qualche minuto nel cortile del municipio, come per riprendere aria e forza prima andare.

Le persone intanto si fanno colonna, un po’ storta ma composta e in attesa di entrare nella sala consiglio, dove due agenti della polizia locale assistono in picchetto. Quella di oggi, che precede l’ultimo saluto di domani fissato per le 11 in San Giulio, sarà una lunga giornata per Castellanza e nel giorno della Festa dei Lavoratori il cancello di Palazzo Brambilla resterà spalancato per salutare il suo sindaco.

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