Servizi di assistenza agli anziani, Openjobmetis lancia l’agenzia Family Care

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MILANO – L’invecchiamento demografico in Italia, il suo impatto sui servizi di assistenza pubblici e privati e le linee di azione per dare una risposta concreta sono i stati temi affrontati ieri, lunedì 14 ottobre, a Milano da “Family Care: nuove prospettive per l’Ageing Society”. Il convegno organizzato a Palazzo Pirelli da The European House-Ambrosetti e Openjobmetis, una delle principali agenzie per il lavoro italiane, ha visto tra gli interventi, moderati dalla giornalista Rosalba Reggio, quello della senatrice Roberta Toffanin, nonché degli assessori regionali Giulio Gallera e Melania De Nichilo Rizzoli. L’evento, realizzato con il patrocinio del Senato della Repubblica, ha inoltre salutato il lancio di “Family Care”, nuova società di Openjobmetis dedicata alle persone anziane e non autosufficienti.

Il Paese diventa sempre più anziano

Oggi in Italia ci sono quasi 14 milioni di ultrasessantacinquenni e di questi 10 milioni hanno più di 70 anni. Più di un anziano su tre non può svolgere attività domestiche, uno su dieci non è autosufficiente: numeri destinati a crescere, data l’evoluzione attesa del contesto demografico (tra vent’anni anni in Italia gli over 65 saranno 18,6, vale a dire 5 milioni in più). Il quadro attuale è frutto dell’allungamento dell’aspettativa di vita e di una continua diminuzione del tasso di natalità (oggi l’Italia è il Paese europeo con il tasso più basso). Il Paese diventa sempre più anziano, aumenta il rapporto tra over 65 e individui in età attiva e aumentano gli anni vissuti in non buona salute a causa del manifestarsi di patologie croniche (malattie cardiovascolari, osteoarticolari, neurologiche), con effetti rilevanti sui sistemi sanitari e di welfare.

Un milione di assistenti familiari

Il mondo del family care in Italia è rappresentato da una domanda di 2,8 milioni di anziani e persone non autosufficienti, in aumento costante dell’1,4% all’anno (fonte Istat) a cui corrisponde un’offerta di un milione di assistenti familiari (comunemente chiamati badanti) di cui solo meno della metà hanno un contratto regolare di assunzione. Il panorama di offerta di servizi del sistema pubblico a livello regionale è molto disomogeneo e frammentato. Cresce la spesa degli italiani per i servizi di assistenza a domicilio, mentre diminuisce la spesa per le soluzioni residenziali per anziani. In molti casi, ed è una terza opzione sempre più diffusa, sono i familiari a farsi carico degli anziani non autosufficienti, andando a costituire l’esercito silenzioso dei cosiddetti caregiver. In assenza di assistenza pubblica o familiare, gli italiani si rivolgono ai lavoratori domestici, il cui mercato irregolare vale il 60% del totale, dando vita a un fenomeno di sommerso davvero significativo. A questo proposito Metis Di Meo, autrice e conduttrice de “Il nostro capitale umano” ha portato l’esperienza raccolta nel suo programma Rai: «Abbiamo constatato la difficoltà dell’incontro tra domanda e offerta; in questo campo si è di fatto dei datori di lavoro, occorre rispetto. Abbiamo dato dei consigli a riguardo, non si parlava di quanto realizzato dalle aziende di lavoro temporaneo: ci sono anche storie positive».

Le priorità

È quindi fondamentale lavorare per migliorare la regolamentazione dell’intero settore. Cinque sono le priorità di azione presentate nel corso del forum: sostenere le partnership pubblico e privato per dare una risposta adeguata all’aumento dei bisogni dell’ageing society; incentivare l’innovazione dei servizi offerti agli anziani (soprattutto a domicilio) e le potenzialità delle nuove tecnologie; definire percorsi di formazione specifici e criteri di qualità per gli operatori di servizi family care; fornire attività di counseling alle famiglie per orientarle al meglio nella scelta delle soluzioni migliori; prevedere agevolazioni fiscali migliorative introducendo forme di deducibilità fiscale dal reddito (superiori rispetto alla deducibilità attuale del 19%) e meccanismi incentivanti basati su fasce di reddito, età, condizione psicofisica dell’assistito.

Una crescita a doppia cifra

Per rispondere a questi bisogni di assistenza Openjobmetis ha annunciato la nascita di “Family Care Srl – Agenzia per il lavoro”, nuova società da lei interamente controllata in cui si prevede di concentrare tutte le attività relative all’assistenza delle persone anziane e non autosufficienti. Erano prima gestite dalla divisione Family Care: nata nel 2015 con l’avvio dei progetti pilota a Padova e Mestre, fino a oggi è cresciuta a doppia cifra, raggiungendo un numero di 9 filiali che assistono, prevalentemente al Centro e Nord Italia, circa 750 clienti. L’obiettivo che si prefigge Openjobmetis, unica agenzia per il lavoro quotata in Borsa italiana, segmento Star, con la neonata società è aumentare considerevolmente il numero di filiali e di clienti per far fronte a un mercato altamente frammentato, aumentando la propria presenza al suo interno.

La giusta intuizione

Come ha commentato Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis, «la divisione Family Care è nata dalla volontà di sperimentare e lanciare un’offerta di servizi, che ritenevamo e riteniamo strategica, con alto potenziale di sviluppo. Oggi, dopo quattro anni, possiamo dire di avere avuto la giusta intuizione. Per questo vogliamo continuare a crescere, con l’obiettivo di diventare un  operatore primario nel settore dell’assistenza ad anziani e non autosufficienti, anche attraverso la futura aggregazione di realtà locali specializzate nel settore. Puntiamo a offrire servizi di alto livello, che rispondano a tutte le necessità tipiche di momenti anche difficili, in maniera legale e tempestiva. Non si esclude in futuro di ampliare la nostra offerta proponendo servizi ad hoc, come fisioterapia, trasporto dell’assistito e molto altro».

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