Ad Azzate pienone per i candidati sindaco. Temi caldi Do.Ra., Coinger e Camping

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Da sinistra: Gianmario Bernasconi, Antonio Facciuti, Raffaele Simone, Roberta Bertolini e Gianmarco Beraldo

AZZATE – In via Colli palestra gremita per il confronto pubblico di ieri, lunedì 8 maggio, tra i candidati sindaco per le imminenti elezioni ad Azzate: a rispondere alle domande di Roberta Bertolini, giornalista di VareseNews, Gianmarco Beraldo, presidente delle Acli, e degli spettatori sui temi più “caldi” c’erano il primo cittadino uscente Gianmario Bernasconi per la lista “Progetto Comune”, Raffaele Simone per “Azzate a colori” e Antonio Facciuti per “Azzate Alternativo”; assente Mirko Tiso di “Quelli della Contea”, legata alla Comunità dei Dodici Raggi, che ha declinato l’invito e inviato un messaggio per spiegare le sue ragioni.

Le ragioni dell’assenza

Quelli degli altri contendenti sono “progetti sono molto simili” e la scelta è stata quindi di non sottoporsi a “gogne mediatiche”, con la conduzione di “una testata neanche troppo velatamente faziosa”. Tiso, rimarcando “estraneità ai giochi di palazzo”, ha fatto sapere che “intendiamo lottare per il bene del paese”, anche facendo a meno, nel caso, del “falso perbenismo del politicamente corretto”. La conclusione con le parole di Cicerone: “‘salus populi suprema lex esto’, ed è quello che ci interessa”.
I capilista sono stati interrogati se la presenza dei Do.Ra. ad Azzate si debba considerare un problema. Risposto affermativa da Bernasconi: «Sono dichiaratamente neofascisti e neonazisti: una presenza incombente, opprimente e fuori luogo», invocando il supporto delle istituzioni e in particolare della prefettura. Dello stesso avviso Facciuti, che ha proposto di investirle della questione a livello nazionale, mentre Simone ha posto l’accento sulla ricorrenza del 25 aprile, «data grazie alla quale si può parlare liberamente con le persone», auspicando «un paese non nero o rosso, ma a colori».

Come informare e ascoltare i cittadini

Tra i primi argomenti sottoposti ai candidati i disservizi di Coinger per la raccolta dei rifiuti, gli interventi pensati per colmare le carenze dell’illuminazione pubblica ma anche le vie possibili per migliorare la comunicazione con i cittadini. Preso atto dell’importanza inderogabile dei social, mentre Facciuti ha proposto «una convocazione generale trimestrale in cui ascoltare quelli che vogliono fare le pulci all’amministrazione», l’idea di Simone è invece di essere totalmente a disposizione di chi ha necessità per un sabato mattina ogni mese. «Mea culpa, mea grandissima culpa» di Bernasconi: «Se ci sono ancora perplessità non sono riuscito a far capire tutto ciò che è stato fatto in questi anni. È una mia responsabilità: non è sufficiente fare, bisogna anche comunicare. Probabilmente incaricherei, spendendo qualche euro, qualcuno che si occupasse direttamente della comunicazione».

Un’eredità non facile

Tra le diverse aree oggetto di dibattito – dalla palazzina dell’Asst al campo di calcetto per i ragazzi – la prima a finire sotto la lente è stata quella del camping, e quali rapporti si siano instaurati con la nuova proprietà. Per Bernasconi una non facile «eredità che ci è stata lasciata nel 2013: in ottemperanza alle ordinanze sindacali è stato tutto demolito e tutti i rifiuti prodotti sono stati rimossi. Ora il progetto sarebbe di renderla di nuovo una struttura ricettiva all’aperto, con possibilità di convenzioni per il Comune». «All’asta per l’assegnazione c’eravamo solo io e Antonio Triveri», ha ricordato Simone. «Questa amministrazione è stata lenta nel capire cosa stesse succedendo, ma ne faccio solo una colpa politica. Ora Azzate rischia di perdere 400mila euro di crediti: bisogna muoversi velocemente per poter utilizzare questo spazio». «Un problema enorme e una della pagine buie della politica locale, che ha portato il paese sui quotidiani nazionali», ha commentato Facciuti. «Va convocata in tempi brevi la proprietà per valutare il progetto e il Comune dovrebbe contribuire».

La comunità energetica

La conclusione della serata è stata riservata a un punto in programma a cui ciascun candidato avrebbe voluto dare particolare risalto, e di cui magari non si era ancora parlato. Facciuti ha illustrato il suo progetto per la realizzazione di una comunità energetica autonoma, per il quale ha già stabilito contatti con la Camera Condominiale di Varese: «Quanto a energia prodotta, si potrebbero aiutare tutte le famiglie che non possono permettersi bollette esorbitanti come queste».
Un elemento considerato «fondamentale» anche da Bernasconi che, dopo aver esposto le aree da lui contemplate per questo obiettivo, ha richiamato l’attenzione sulle potenzialità offerte della riqualificazione di piazza della Pesa, che «diventerebbe come il Belvedere». «Regalare energia a tutti, non ci avevo pensato prima – ha replicato loro Simone – ma ancora non si può fare: è una promessa elettorale». Il suo invito è stato invece «con molta semplicità», a guardare i nomi in lista e a puntare su «chi è in grado realizzare veramente quello che sta sul programma».

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