«Bambini zitti in mensa per limitare i contagi». Circolare nelle scuole di Castano

CASTANO PRIMO – Tre righe secche di circolare che non mancheranno di accendere discussioni e confronti anche accesi tra favorevoli e contrari. Le ha pubblicate ieri, martedì 11 gennaio, sul proprio sito l’Istituto comprensivo statale “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” di Castano Primo, che dal 2000 riunisce le due scuole primarie e le due secondarie di primo grado sul territorio comunale e, dall’anno scolastico 2016/17, anche una sezione di scuola dell’infanzia (nella foto, la scuola primaria in via Giolitti dove hanno sede la presidenza e l’ufficio di segreteria dell’Istituto). Oggetto della circolare: invitare le famiglie degli alunni a far parlare il meno possibile, se non tacere del tutto, i figli durante il pranzo consumato in mensa.

La comunicazione, indirizzata ai genitori di tutti gli alunni dell’Ics, reca la firma della dirigente scolastica Maria Merola e ha per oggetto appunto la mensa scolastica, o meglio il comportamento che gli alunni devono rispettare quando vi si dedicano. “In questo particolare momento di emergenza sanitaria – spiega Merola – essendo il pranzo il momento più delicato, si chiede ai genitori di supportare la scuola affinché la mensa diventi il più possibile luogo sicuro di consumazione del pasto, sollecitando i bambini a limitare, se non abolire, le chiacchiere, in modo da poter continuare a garantire questo servizio”. Come dire: quando si mangia, le chiacchiere devono stare a zero. O, se preferite, nel mangiare si tiene la bocca chiusa.

“Altrimenti non garantiremo il servizio”

Banditi dunque, o quasi, gli scambi di battute tra bambini e ragazzi sulla mattinata trascorsa in classe tra lezioni e interrogazioni, come pure gli accordi per vedersi o sentirsi nel pomeriggio o gli approcci al compagno/compagna preferiti. Tutti zitti e intenti a consumare il pasto, ordinati e silenziosi come in un college inglese. Il tutto in nome della sicurezza sanitaria, per limitare al massimo i contatti in quello che è considerato “il momento più delicato” per gli eventuali contagi della giornata trascorsa a scuola. E accompagnato da quella frase finale che suona tanto di ammonimento, come se in caso contrario la scuola non continuasse “a garantire questo servizio”.

Dell’invito, a quanto risulta, è stato subito investito il consiglio d’istituto, l’organo collegiale che rappresenta tutto il personale della scuola (dai docenti al personale amministrativo) e i genitori degli alunni. Consiglio che avrebbe già chiesto un incontro alla dirigente scolastica per avere delucidazioni su questa particolare misura “silenziatrice” come sulle altre volte a contenere la diffusione del Covid-19 fra i banchi ma anche fra le tavole della mensa.

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