Beata Giuliana, Maggioni (Pd): «Garanzie» sul Campus. Verde e ciclabili sul Sempione

BUSTO ARSIZIO – «Campus sportivo, i tempi si allungano. Sarebbe utile un confronto aperto, per fare chiarezza e capire se ci sono garanzie da parte di chi si è offerto di gestire questa operazione di project financing». Inevitabile lo sguardo al “palaghiaccio” ancora abbandonato in via Minghetti, e in attesa di novità, nella tappa di Beata Giuliana del “tour” dei quartieri del candidato sindaco del PD Maurizio Maggioni. Il Campus è una delle operazioni destinate a rivoluzionare lo skyline del Sempione che attraversa il popoloso quartiere, insieme all’intervento già in corso all’ex Mizar e al nuovo ospedale. «Rischiano di compromettere il commercio del quartiere. Servono interventi per la mobilità dolce e per tenere sotto controllo il rischio di un’esplosione del traffico».

Campus sportivo: «garanzie»

«La scelta del palaghiaccio fatta a suo tempo da Marco Reguzzoni era molto azzardata, e ora ne paghiamo il prezzo. Però va fatto funzionare, e ci auguriamo che i soggetti coinvolti nel project financing possano assicurare una corretta gestione, che andrebbe realizzata in collegamento con società sportive affermate, anche a livello nazionale per creare un traino vicendevole. Ad esempio, l’idea di dare una sede alla Pro Patria Ginnastica di Rosario Vadalà è molto importante». Maggioni invoca «confronto, chiarezza e garanzie. Altro che fare gli auguri: verificheremo». E il tema riguarda anche il nuovo ospedale: «In questo momento il consiglio sarebbe già scaduto, si sta facendo su tanti fronti una corsa contro il tempo – sottolinea il candidato sindaco PD – sarebbe utile che possa esserci un confronto aperto su tutti questi temi perché poi la campagna elettorale un po’ falsa le prospettive».

PD “in casa”

A Beata Giuliana il PD gioca “in casa”, visto che ha la sede cittadina in viale Repubblica. Il candidato sindaco Maggioni ha visitato il quartiere accompagnato dalla consigliera Cinzia Berutti, dal segretario cittadino Paolo Pedotti e da diversi militanti, e si è confrontato con i residenti del quartiere sulle problematiche più sentite. «Abbiamo voluto testimoniare la nostra vicinanza alle attività storiche del quartiere che meritano di essere valorizzate e supportate considerando che senza un’azione di supporto rischiano di essere cannibalizzate dalle nuove attività che sorgeranno sul Sempione e all’interno del nuovo ospedale di cui manca ancora il progetto definitivo» spiega Maurizio Maggioni.

Verde e ciclabili sul Sempione

Ed è proprio sul futuro dell’asse del Sempione a Beata Giuliana che si concentrano le maggiori preoccupazioni. Dal tema dell’incremento di traffico che rischia di «paralizzare la statale» all’assenza di infrastrutture di mobilità dolce lungo il Sempione. Ma c’è anche un tema di impatto delle nuove strutture: «Il verde previsto come standard del comparto ex Mizar è spostato tutto sul retro a ridosso della ferrovia – fa notare Maggioni – se il verde fosse stato previsto davanti al complesso, sarebbe stato più bello e più fruibile, come quello della Fragi che è lì di fianco. Così rischiamo di ritrovarci come in una di quelle periferie tra Bergamo e Brescia dove si trova di tutto».

Le altre priorità

Ma non c’è solo il Sempione a Beata Giuliana. Maurizio Maggioni parla anche di «servizi da riattualizzare, come la tensostruttura di via Salgari o i cortili interni di via Pastore, pensati come momento comunitario ma oggi diventati un problema di sicurezza». Il segretario Dem Paolo Pedotti, residente a Beata Giuliana, aggiunge che «le altre due problematiche più sentite sono rappresentate dal decoro urbano, negli anni spesso insufficiente in termini di manutenzione del verde e dei marciapiedi, e dal tema della sicurezza, specie quella stradale dove i residenti lamentano di auto che corrono troppo in certi punti come quello della rotonda tra via Minghetti e Viale Repubblica». Per il PD occorrerebbe «ridare valore al vigile di quartiere, figura complementare agli altri interventi per la sicurezza e punto di ascolto dei cittadini».

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