Benedizione natalizia in Comune a Busto. Appello del Prevosto alla «collaborazione»

BUSTO ARSIZIO – «Non si potrà mai accontentare tutti, ma su alcune questioni essenziali e problemi univoci è importante collaborare lasciando cadere qualche punta ideologica, legittima, ed evitando la polemica». L’appello di Natale del Prevosto monsignor Severino Pagani nel corso della tradizionale benedizione nel cortile di Palazzo Gilardoni, di fronte alla giunta al gran completo e ad una folta rappresentanza del consiglio comunale, dei dipendenti comunali e delle associazioni. Busto, per Monsignore, è «una città in cui la collaborazione è molto alta». Ma uno sforzo in più si può fare.

La benedizione

La «collaborazione» è uno dei tre valori richiamati da don Severino. Insieme alla gratitudine, «che non è molto di moda», e al servizio, che in Comune si esprime «attraverso il lavoro quotidiano e il rapporto con le persone», di cui «la gentilezza e un sorriso» rappresentano «un valore aggiunto, soprattutto per chi ha bisogno e non ha il coraggio di farsi avanti». Pagani rivolge un pensiero a chi è solo e malato e «non esce mai di casa», facendo un cenno al ritorno delle benedizioni nelle famiglie, «che ci fa sentire profondamente inseriti nella qualità umana della vita», e ricorda che «a ciascuno di noi è richiesto fare tutto quello che può. Ma se ci si allontana dal bene, la vita diventa più difficile per tutti».

La poesia

Una preghiera speciale è quella che Antonio Tosi, detto “Ul Pedela”, presidente di Aubam (l’associazione che ha accolto decine di famiglie ucraine sul territorio bustese), ha rivolto con lo sguardo in particolare al conflitto che sta martoriando l’Ucraina. Una poesia di Natale in dialetto, molto semplice e diretta: «Per i potenti del mondo – la traduzione – stanotte mi sono sognato che l’anno che viene sia sempre, tutti i giorni, come il giorno di Natale».

I dipendenti comunali

I primi destinatari della benedizione natalizia sono i dipendenti comunali, che si sono riversati in cortile per ascoltare le parole del Monsignore e degli amministratori: «Un anno complesso e difficile, per certi versi peggiore dei due che l’hanno preceduto – il riferimento agli anni della pandemia nelle parole del sindaco Emanuele Antonelli – ma avete dato come sempre il massimo. Siete voi, solo voi, che rendete grande questa città».

Ringraziamenti anche alle associazioni di Busto, «fenomenali», senza le quali «il Comune avrebbe grossissime difficoltà», mentre l’assessore al personale Mario Cislaghi ammette che «in questi ultimi mesi abbiamo vissuto una temperatura non eccezionale, ma dovevamo dare il buon esempio» e guarda già alle sfide del 2023, con «l’applicazione del nuovo contratto e la riorganizzazione», partendo dall’unità con le organizzazioni sindacali testimoniata dall’ultimo accordo all’unanimità.

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