Matteo Bianchi (Lega) spariglia: «Bene il pgt di Galimberti. Mi candido a sindaco»

VARESE – Al primo consiglio sul nuovo pgt di Varese e subito dopo una presentazione molto partecipata alla città nel Salone Estense, a prendersi la scena è il leghista Matteo Bianchi, che prima plaude alle linee programmatiche del documento di programmazione della città e poi annuncia: «Abbiamo tre anni di lavoro davanti a noi prima delle prossime elezione. Un tempo giusto per costruire una proposta amministrativa per questo, fin da ora mi metto a disposizione della coalizione di centrodestra e dico che sono pronto a candidarmi sindaco nel 2027». Silenzio.

Cala il silenzio in aula

Almeno 30 secondi di silenzio sono calati in aula dopo l’annuncio a sorpresa di Bianchi. Tra i consiglieri e non solo, c’era chi ha iniziato a dire: “Ma ho capito bene?”; “Ma davvero ha detto che si candida a sindaco al prossimo giro?”. Si, l’ha detto. Matteo Bianchi, da tempo finito nell’angolo più dimenticato del Carroccio, esce allo scoperto e mette sul piatto la sua candidatura. Troppo presto? Una sfida interna alla Lega? Una boutade? Forse, a distanza siderale, verrebbe da dire di sì. Ma intanto la sua disponibilità è lì, sul tavolo della Lega, sul Carroccio che ad ogni scossone fibrilla. E che ora si deve confrontare non tanto sulla candidatura o meno, ma sulla sua mossa.

Consiglio inusuale

E il colpo di teatro di Bianchi è perfetto in un consiglio comunale in cui il termine più utilizzato è stato “inusuale”.

«Inusuale», ha detto il consigliere Emanuele Monti nel parlare di come si è svolta la seduta. «Inusuale», ha detto il sindaco Davide Galimberti nel rimarcare «l’iniziativa perché di norma le amministrazioni quando hanno una maggioranza solida sottopongono il pgt all’adozione e all’approvazione. In questo caso invece, abbiamo deciso un metodo diverso, soprattutto sulle grandi questioni che riguardano le città. E ha un obiettivo molto chiaro: consentire che sul futuro della città si apra un dibattito ampio per poi arrivare alla stesura del documento».

E inusuale che in un consiglio comunale, a tre anni dal voto, arrivi una candidatura che, piaccia o non piaccio non è certo quella del militante ultimo arrivato. Insomma una grana tutta da valutare nel carroccio Varesino e della provincia di Varese.

Un minuto di silenzio per John

La seduta si è aperta con un minuto di silenzio per il senza tetto morto per freddo nell’area retrostante le stazioni. E’ stato Dino De Simone, di progetto Concittadino a chiedere ai consiglieri di fermarsi e riflettere su questo triste episodio. «Ricordiamo John, senza tetto morto per freddo a Varese. Non conosciamo il cognome, ma era una persona, un uomo. E non è giusto morire di freddo in una città opulenta. Ricordiamo lui e chi come lui scivola verso l’abbandono e la miseria. E l’auspicio è che la città si faccia sempre carico dei “tanti John” che vivono tra noi».

La solidarietà alla prof

Franco Formato di Varese ideale invece ha espresso la sua solidarietà nei confronti di Sara Campiglio, docente dell’Enaip accoltellata da una studente nell’atrio della scuola di via degli Uberti.

I manganelli di Pisa

Helin Yildiz del Pd accende le polveri. Non sul Pgt, ma sui manganelli di Pisa e sugli studenti. Parte con la frase del presidente Mattarella, parla di repressione con più di un riferimento all’attuale governo di centrodestra e manifesta solidarietà ai giovani.

Salvatore Giordano (Fratelli d’Italia): «L’ordine pubblico viene prima di tutto. Le manifestazioni autorizzate non possono andare oltre a quanto è stato consentito. Non è stata repressione, ma un intervento per tranquillizzare le masse che voleva fare ammuina».

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