Bimbo morì cadendo nel vuoto in una elementare di Milano, assolta maestra

MILANO – E’ stata assolta con la formula piena perché “il fatto non costituisce reato”, l’insegnante di sostegno Orsola Caputo, accusata in concorso di omicidio colposo, per la morte del piccolo Leonardo Acquaviva, il bimbo di cinque anni e mezzo, precipitato nel vuoto nel 2019 dalla tromba delle scale della scuola Pirelli di Via Goffredo da Bussero a Milano, dopo essere salito in piedi su una sedia. Lo ha confermato l’avvocato della difesa, Michele Sarno, il quale ha dichiarato che “Caputo è finalmente uscita da un incubo, nonostante il tremendo dolore per quanto accaduto al bambino, perché anche la Procura stessa ha riconosciuto non abbia avuto alcuna responsabilità”.

La tesi difensiva quindi, è stata sposata anche dall’accusa che, oggi, ha chiesto l’assoluzione, confermata dalla Corte. Caputo, rispetto agli altri imputati a processo, è stata l’unica a scegliere il processo ordinario. L’altra maestra finita alla sbarra, dopo una prima condanna in abbreviato, è stata assolta in Appello, mentre un’assistente scolastica ha patteggiato una condanna a due anni.

La tragica vicenda

Erano circa le 9.45 del 18 ottobre 2019 quando Leonardo, alunno della 1C della Pirelli, ha chiesto alla maestra di poter andare ai servizi. Nel tornare verso la sua aula, forse per gioco, per curiosità, il piccolo è montato su una sedia, la postazione della bidella, si è sporto dalla ringhiera della scalinata dell’istituto, ed è precipitato per undici metri. Le sue condizioni sono apparse subito gravi, tanto da essere trasportato d’urgenza all’ospedale di Niguarda con un serio trauma alla testa e diverse fratture, oltre che lesioni interne. Operato immediatamente alla testa per il grave ematoma riportato, il piccolo era poi stato trasferito nel reparto di neurorianimazione. Purtroppo, dopo quattro giorni di agonia, Lorenzo se ne è andato.

L’inchiesta

Il fascicolo, inizialmente aperto a “modello 44”, ovvero senza indagati, è subito finito sul tavolo dei magistrati milanesi, con l’ipotesi di lesioni colpose per omessa sorveglianza, poi tramutate in omicidio colposo. Le indagini avevano poi individuato in una assistente scolastica e nelle due maestre presenti in classe, le possibili responsabili della tragedia. La Giustizia ha pero ritenuto che entrambe le docenti non potessero agire in alcun modo per impedire il drammatico evento.

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