Bufera Sgai, il Consorzio che ha acquisito la Pro Patria chiarisce: «Tutto regolare»

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Domenico Citarella, addetto alle vendite del consorzio Sgai e numero uno della Pro Patria

BUSTO ARSIZIO – «Il Consorzio SGAI opera sull’intero territorio nazionale con oltre quattromila clienti e numerosissimi cantieri aperti, a fronte dei quali non si riscontra ad oggi nessun contenzioso». Stavolta parla SGAI: il consorzio napoletano attivo nelle pratiche del superbonus 110%, che ha acquisito la Pro Patria da Patrizia Testa, esce allo scoperto per smentire dubbi e perplessità che circolano a proposito delle problematiche relative ai cantieri del superbonus rivelate nelle scorse settimane dalla stampa locale della provincia di Treviso. Episodi che hanno avuto inevitabilmente eco anche a Busto Arsizio, dove tra i tifosi biancoblù permane una sorta di “sospensione del giudizio” rispetto all’attività del Consorzio proprietario del club tigrotto, finora avvolta in gran parte nel silenzio.

Chiarimenti e smentite

Per SGAI sono dunque «capziosi, falsi e strumentali gli accostamenti a presunte “maxitruffe” nell’ambito dei superbonus». La versione ufficiale del Consorzio SGAI è contenuta in un comunicato di chiarimenti e smentite sulle vicende emerse nel Trevigiano: «La società ha seguito le procedure standard definite dalla normativa vigente per l’esecuzione delle pratiche – si legge nella nota – il Consorzio SGAI si avvale di soggetti terzi per certificare tutte le pratiche relative al Superbonus 110%». Viene inoltre ribadita l’estraneità di SGAI alle disavventure giudiziarie che riguardano l’ex presidente del Consorzio Roberto Galloro: «Ad oggi soltanto indagato – ripete la nota della società napoletana – in riferimento a fatti non legati in alcun modo alla Società e di molto precedenti alla sua fondazione», nonché «ad ipotesi non attinenti al campo delle costruzioni e dei bonus edilizi».

La nota del Consorzio SGAI

In relazione alle vicende riportate in questi giorni sulla stampa locale trevigiana, il Consorzio SGAI ribadisce quanto segue. La società opera sull’intero territorio nazionale con oltre quattromila clienti e numerosissimi cantieri aperti a fronte dei quali non si riscontra a oggi nessun contenzioso. Sulle poche contestazioni ricevute nel trevigiano, a fronte di centinaia di pratiche aperte su territorio, la compliance interna di SGAI ha avviato rigorosi controlli al fine di accertare la correttezza sia dell’operato degli agenti sul territorio sia della documentazione fornita dai richiedenti.
In particolare, la società sottolinea che per l’esecuzione delle pratiche ha sempre seguito per prassi le procedure standard definite dalla normativa vigente, offrendo ai committenti un servizio completo e capillare su tutto il territorio italiano.
Per garantire la massima efficienza ai propri clienti, inoltre, vale la pena mettere in evidenza che il Consorzio SGAI si avvale dell’attività di verifica da parte dei più importanti advisor a livello nazionale e internazionale, che certificano tutte le pratiche relative al Superbonus 110%.
In particolare, relativamente alle vicende giudiziarie che vedono coinvolto l’ex Presidente Roberto Galloro – il quale a oggi risulta né imputato né condannato, ma soltanto indagato -, il Consorzio SGAI sottolinea che l’indagine si riferisce a fatti non legati in alcun modo alla Società e di molto precedenti alla sua fondazione; la società, inoltre, non può essere legata a tali vicende, poiché l’indagine ha ad oggetto ipotesi non attinenti al campo delle costruzioni e dei bonus edilizi e, pertanto, capziosi, falsi e strumentali risultano gli accostamenti del Consorzio SGAI a presunte “maxitruffe” nell’ambito dei superbonus.
In ogni caso, a conferma della correttezza del proprio operato, il Consorzio SGAI ha sempre rispettato i diritti dei committenti e si precisa che non è mai stata prevista contrattualmente alcuna penale pari all’importo dei lavori, ma, in caso di inadempimento, il pagamento degli eventuali costi ANTICIPATI per le attività realizzate dai professionisti incaricati.

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